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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2014 alle ore 11:47.
L'ultima modifica è del 18 settembre 2014 alle ore 16:54.

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Sono 255 le banche europee che hanno fatto ricorso al nuovo prestito T-Ltro (Targeted long term refinancing operation) della Bce (tasso 0,15% con scadenza a 4 anni, concesso in proporzione agli impieghi che gli istituti presentavano in bilancio al 30 aprile. La Bce ha anche specificato che erano 382 le controparti in grado di attingere ai fondi, in rappresentanza di 1.372 banche.

Nel complesso sono stati richiesti 82,6 miliardi. Si tratta di un dato nettamente sotto le attese che, in più in sondaggi di diversi istituti, proiettavano questa prima tranche (la seconda è prevista a dicembre) ben oltre i 100 miliardi (rispetto ai teorici 200 messi sul piatto dalla Bce per ogni tranche). La seconda asta sarà il 9 dicembre e ovviamente è quantomai improbabile che raggiunga 320 miliardi di euro.

In media, quindi i 255 istituti hanno chiesto323 milioni a testa. Le principali banche italiane hanno sottoscritto 23 miliardi, che equivalgono circa al 28% del totale. Secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padon, le banche italiane dovrebbero attingere complessivamente 37 miliardi, comprendendo anche la tranche di dicembre.

Nei giorni scorsi il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha indicato che le banche potranno attingere oltre 200 miliardi dal complesso dei nuovi finanziamenti T-Ltro (considerando anche le altre tranche fino al 2016), con un potenziale effetto positivo sull'economia compreso tra 0,5 e 1 punto di Pil entro il 2016.

Tra le italiane Unicredit ha fatto richiesta e ottenuto dall'asta T-Ltro 7 miliardi e 750 milioni di euro. A riferirlo, un portavoce dell'istituto. La banca parteciperà anche alla seconda asta di dicembre per complessivi 12 mld circa (ecco la classifica delle italiane).

Intesa Sanpaolo comunica che ha partecipato alla prima delle due operazioni iniziali di finanziamento T-Ltro per un ammontare pari a 4 miliardi di euro, nell'ambito di un importo massimo richiedibile pari a circa 12,5 miliardi. Il restante ammontare è previsto venga richiesto nella seconda operazione, in calendario per l' 11 dicembre 2014.

Banca Mps ha chiesto e ottenuto 3 miliardi di euro. Banca popolare dell''Emilia Romagna ha ottenuto 2 miliardi. Banco Popolare ha raccolto 1 miliardo, come il Credito Valtellinese. Banca Carige ha ottenuto 700 milioni, Mediobanca 500. Il sistema del credito cooperativo italiano ha ottenuto 2,24 miliardi. Il finanziamento a quattro anni della Bce è stato concesso a Iccrea Banca, l'istituto centrale del credito cooperativo, ma servirà a soddisfare le esigenze di liquidità per gli impieghi di circa 270 Bcc.

Credem ha chiesto e ottenuto 735 milioni di euro dalla Bce nell'ambito dei finanziamernti Tltro.

Mentre Banca Pop Mi, Popolare di Vicenza e Ubi Banca non hanno partecipato alla prima assegnazione di finanziamenti. A quanto si apprende, Bpm probabilmente parteciperà alla seconda asta che è in calendario a dicembre. Per quanto riguarda Ubi Banca, l'istituto aveva già indicato che avrebbe disertato la prima asta e parteciperà alla seconda. Nessun importo richiesto anche per Banco Popolare Sondrio e Veneto Banca.

Ma come mai la prima tranche del T-Ltro si è rivelata nettamente sotto le attese?
«L'esito è parzialmente spiegato dalla prossima pubblicazione dei risultati dell'asset quality review e degli stress test che ha probabilmente indotto le banche a rimandare la richiesta della maggior parte dei fondi a dicembre - spiega Paolo Guida, Vice Presidente di Aiaf -Associazione italiana degli Analisti e consulenti finanzari -. Tuttavia, l'ammontare inferiore alle attese è spiegato principalmente dal fatto che più che nell'offerta di credito, soprattutto in Italia, il problema sta nella domanda. Le condizioni economiche non giustificano investimenti da parte delle imprese o l'ulteriore indebitamento delle famiglie. Il risultato modesto della prima delle T-Ltro, d'altronde, aumenta la probabilità che la Bce proceda celermente verso i passi successivi: 1) l'acquisto di Abs, sul cui ammontare permangono diverse incognite; 2) l'acquisto di titoli di Stato, la cui efficacia sarebbe indubbia».

twitter.com/vitolops

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