Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 02 novembre 2014 alle ore 14:38.
L'ultima modifica è del 02 novembre 2014 alle ore 17:05.
Altro che stress test! Qui il test che ci vorrebbe per le grandi banche mondiali è l'integrity test - l'esame di rettitudine. A sei anni dall'esplosione della più grave crisi finanziario-economica della storia moderna, per i colossi della finanza internazionale sembra infatti che le regole rimangano tuttora un optional.
Dopo i mutui subprime e i derivati, dopo la manipolazione dei tassi interbancari Libor ed Euribor, stanno adesso venendo alla luce le dimensioni dell'ultimo scandalo, quello della manipolazione dei tassi di cambio. A segnalarle, indirettamente, sono le trimestrali dei maggiori istituti finanziari al mondo rese pubbliche negli ultimi giorni.
Il Sole 24 Ore ha calcolato che soltanto otto tra le maggiori banche - le americane JP Morgan Chase e Citibank, le britanniche Barclays, Hsbc e Royal Bank of Scotland, le svizzere Ubs e Credit Suisse e la tedesca Deutsche Bank (vedi i dati sotto) - hanno accantonato oltre otto miliardi di dollari in previsione di nuove multe che le autorità di vigilanza europee e statunitensi si preparano a comminare. E pur grande che sia, secondo i calcoli degli esperti, questa cifra non si avvicinerà neppure quello che questi e altri colossi finanziari saranno con tutta probabilità costretti a pagare tra sanzioni e cause per danni dei clienti danneggiati. Le stime che circolano variano tra i 30 e i 40 miliardi di dollari.
Al nostro giornale risulta inoltre che questa volta il Dipartimento di Giustizia americano sia intenzionato ad andare oltre le punizioni pecuniarie. Oltre al rinvio a giudizio di vari individui, Washington sta infatti considerando anche quello di almeno un istituto finanziario americano.
Ogni giorno nel mondo si scambia valuta per oltre 5 miliardi di dollari, un volume di dieci volte superiore a quello registrato quotidianamente da tutte le Borse messe insieme. Questo colossale mercato è incredibilmente circoscritto: dai dati della Banca dei regolamenti internazionali risulta infatti che Londra e New York da sole ne rappresentino il 60% (la prima con il 41% e la seconda con il 19). E secondo uno studio di Euromoney International Investor, quattro banche - Deutsche Bank, Ubs, Barclays e Citibank - hanno insieme una quota del 53,5% dell'intero mercato.
In un settore allo stesso tempo così ricco e così ristretto, le manipolazioni sono dunque tanto straordinariamente remunerative quanto incredibilmente facili. Molto più facile dell'impacchettamento e della vendita di astrusi prodotti-fregatura.
Ciò che è accertato è che i trader delle banche interessate si scambiavano informazioni tramite messaggi istantanei e poi, sulla base degli ordini che ricevevano, operavano sul mercato concordando i tassi di riferimento usati dai grandi fondi pensione o fondi di investimento per saldare i propri scambi in valuta estera. Insomma, pochi click su una tastiera e - puff! - si incameravano milioni. A spese dei clienti ovviamente. Il cui tasso cambio diventava impercepibilmente meno buono.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Permalink
Listino azionario italia
Moved Permanently
The document has moved here.
Principali Indici
Moved Permanently
The document has moved here.
Moved Permanently
The document has moved here.
Ultimi di sezione
-
banche
«UniCredit più forte sul capitale con la crescita dei profitti»
-
tlc & media
Telecom, accordo sui contenuti con Mediaset
di Antonella Olivieri
-
trimestrali
Chrysler accelera nel II trimestre
di Andrea Malan
-
finanza
Mediobanca rileva il 51% di Cairn Capital. Utili in crescita del 27%, il titolo brilla in Borsa
-
la giornata dei mercati
Borse positive dopo i dati Usa, Milano +1,87%. Banche a picco ad Atene - Mediobanca fa shopping e sale (+6%)
-
ACQUISIZIONI
PartnerRe, Exor vince la partita
di Marigia Mangano