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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2014 alle ore 11:59.
L'ultima modifica è del 18 dicembre 2014 alle ore 15:26.
Per Massimo Massimilla, partner di Algebris Investment «riguardo a Piazza Affari, i presupposti per un piccolo rally di fine anno (5-7%) ci sono, dato che la riforma sul lavoro va avanti e i timori sulla Russia e sullo stato dell'economia europea sono probabilmente eccessivi».
Secondo Daniele Vadori, responsabile investimenti azionari di Finint «Il mercato ha mostrato di essere molto nervoso in queste ultime sedute. L'apertura della Bce ha dato il segnale atteso e il rialzo non ha tardato a farsi sentire. Pesano però anche le variabili al di fuori dell'Europa, Russia e petrolio in primis. Ci aspettiamo che avvenga il recupero dello shock delle prime due settimane di dicembre per ritornare ai precedenti livelli a 19.500/20.000, ma non in maniera lineare».
A parere di Carmine Grimaldi, responsabile Servizio consulenza Portafogli di Banca Federico Del Vecchio «le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dalla Bce e dalla Federal Reserve hanno contribuito a rasserenare il clima sui mercati. Nell'area euro il consensus è che nel 2015 ci sarà l'acquisto di titoli da parte della Banca centrale. Ad ogni modo restano ancora alcuni elementi (calo prezzi del petrolio, tensione in Russia, attesa elezioni in Grecia) che frenano la confidenza di alcuni investitori. In questo contesto, l'indice azionario Ftse Mib ha rimbalzato intorno al valore di 18.000 punti, buon livello di supporto e, nel breve termine e a meno di notizie negative sul fronte macro, potrebbe spingersi al rialzo fino a 19.500 punti ed, eventualmente in caso di tenuta dei livelli, fino a quasi 20.000 punti».
Ma c’è anche chi non è d’accordo con il canonico rialzo di fine anno. Per Vadori «è consigliabile prestare molta attenzione a prendere posizioni speculative rialziste: potrebbero esserci altre sedute di assestamento».
Per Stefano Fabiani, responsabile gestioni patrimoniali di Zenit Sgr«l'atteggiamento accomodante della Fed, sempre attenta a calmierare la volatilità dei mercati finanziari, e la fiducia in una azione futura della Bce, hanno messo una pezza alla volatilità causata dal crollo del petrolio e dall'incerta soluzione delle elezioni presidenziali greche. Le possibilità di vedere, nei pochi giorni rimasti alla fine dell'anno borsistico, un recupero dei valori degli indici sono quindi sicuramente aumentate, anche se molto si basa proprio su una stabilizzazione della situazione in Russia e su un esito positivo, che potremo avere solo il 29 Dicembre, delle votazioni in Grecia. In assenza di cattive notizie su questi due fronti il Ftsemib potrebbe riportarsi in area 20.000 / 20.500, recuperando così lo scivolone di inizio dicembre».
«Nell'attuale contesto di mercato con l'attenzione verso alcune forti debolezze nella tenuta di alcuni Paesi Emergenti, a pochi giorni dalla chiusura dell'operatività annuale, riteniamo improbabile che possa concretizzarsi un rally di fine anno - spiega David Basola, responsabile Italia di Mirabaud am -. Riteniamo invece che possa prevalere un atteggiamento di presa di beneficio per materializzare i risultati conseguiti. Anche per l'indice italiano non ci aspettiamo fiammate positive».
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