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Questo articolo è stato pubblicato il 20 maggio 2015 alle ore 09:11.
L'ultima modifica è del 21 maggio 2015 alle ore 18:27.

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Fiat Chrysler, continuano a migliorare i conti

Il gruppo olandese ha proseguito la tendenza al miglioramento dei conti già in atto nell’ultimo trimestre del 2014, aumentando l’utile operativo consolidato da 655 a 800 milioni di euro su un fatturato balzato da 22,1 a 26,4 miliardi di euro; quest’ultimo dato risente della forte rivalutazione in euro dei ricavi in dollari ottenuti dal gruppo in America del Nord. L’Europa torna in nero e il Nordamerica segna un incremento degli utili, mentre è calata la redditività in Asia (da 135 a 65 milioni) ed è scivolata in rosso l’America Latina, fino a un paio d’anni fa fonte di profitti consistenti. In vista della quotazione in Borsa crescono i profitti di Ferrari (da 80 a 100 milioni), mentre Maserati rallenta (da 59 a 36 milioni) per il calo delle vendite (si cui ha pesato il mercato cinese). Il gruppo continua a bruciare cassa (circa 1 miliardo di euro nel trimestre, anche per l’aumento degli investimenti) e ha visto un aumento del debi to netto industriale e dell’onere degli interessi.

Volkswagen, Porsche trascina i ricavi

Il numero uno europeo è in buona salute finanziaria, anche se la redditività - specie della marca ammiraglia - resta lontana da quella dei leader. Da gennaio a marzo il gruppo tedesco ha fatto segnare un utile netto di 2,9 miliardi, in crescita del 19% dallo stesso periodo di un anno fa. I profitti operativi della divisione auto sono cresciuti da 2,2 a 2,6 miliardi (esclusi quelli delle joint ventures cinesi) su un giro d’affari aumentato da 34,1 a 37,6 miliardi. Dei 2,6 miliardi di utile operativo auto, quasi 2,2 arrivano da Porsche e dai marchi premium della scuderia Audi, mentre la marca Vw deve accontentarsi di poco più di 500 milioni. La bassa redditività della marca ammiraglia, appensantita dai costi elevati della produzione in Germania e da un livello di investimenti che molti analisti considerano eccessivo, è uno dei problemi che il futuro numero uno della marca Vw - Herbert Diess, ex manager Bmw - dovrà affrontare appena arrivato a Wolfsburg.

Bmw, balzo delle vendite per Mini (+28%)

Nel 1° trimestre dell'anno l'azienda di Monaco ha ottenuto un utile operativo di 2,521 miliardi di euro, in rialzo del 20% dai 2,090 dello stesso periodo del 2014. Il fatturato è cresciuto del 14,7% a 20,9 miliardi (da 18,2) grazie soprattutto a un aumento dell'8% delle consegne di auto, che hanno superato le 526mila unità. L'utile netto è salito del 4% a 1,5 miliardi. L'aumento dei ricavi automotive (+14%) deriva sia dalla crescita delle vendite che dai tassi di cambio favorevoli. Il margine di profitto (Ebit diviso ricavi) è rimasto invariato al 9,5%, nella parte alta della forchetta obiettivo (8-10%). Per quanto riguarda i singoli marchi, sia Bmw che Mini hanno aumentato le vendite rispetto al 2014, con un balzo particolarmente significativo (+28%) per la piccola britannica. Le vendite di auto sono aumentate in tutte le principali aree geografiche, in particolare in Europa (+9,6%) e Stati Uniti (+12,6%); meno brillante la Cina (+6,4%). «La concorrenza in Cina è intensa e mette pressione sui prezzi» ha dettoil direttore finanziario Friederich Eichiner, secondo il quale «il trend non cambierà nel breve periodo». La Russia resta un grave problema, e l'azienda di Monaco ha rinviato la decisione sulla costruzione di un nuovo impianto nel Paese.

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