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Profughi, Paesi balcanici nel caos. La Croazia chiude i valichi di…

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emergenza migranti

Profughi, Paesi balcanici nel caos. La Croazia chiude i valichi di confine con la Serbia

  • –con un post da Econopoly

Stop agli arrivi: la Croazia nella notte ha chiuso sette valichi di frontiera su otto con la Serbia «fino a nuovo ordine» a seguito del massiccio afflusso di migranti. Circa 13mila sono entrati in Croazia in sole 48 ore «e non abbiamo le capacità per accoglierne altri», ha comunicato il ministro dell'Interno Ranko Ostojic. Resta aperto alla circolazione un solo valico, quello di Bajakovo. Lo ha detto all'agenzia serba Tanjug Damir Culi, capo della polizia di frontiera a Bajakovo.

I migranti arrivano dal confine serbo-ungherese, invalicabile dopo la costruzione del muro, da Belgrado e direttamente da Presevo, nel sud della Serbia dove prosegue incessante il flusso da Grecia e Macedonia. I profughi entrano in Croazia attraversando campi e radure a ridosso del confine.

Ieri, dopo che il ministro Ostojic aveva ipotizzato una chiusura delle frontiere, era arrivata da Belgrado la risposta immediata del ministro del lavoro e affari sociali Aleksandar Vulin: «Se Zagabria chiuderà il confine la Serbia farà istanza alle sedi giudiziarie internazionali».

Il premier croato: lasceremo passare tutti
«Il confine non può essere sigillato e tutta questa gente non la si può trattenere in Croazia: per ora non impediremo a nessuno di entrare in Croazia ma neanche di uscire dal Paese». Lo ha dichiarato poco fa il premier, Zoran Milanovic, in una conferenza stampa dedicata all'emergenza immigrazione. Alla domanda se il flusso migratorio verrà diretto verso la Slovenia, Milanovic ha risposto «Credo che l'Ungheria sia più vicina».
L'Ungheria, dal canto suo, ha nel frattempo cominciato a costruire una barriera lungo il confine con la Croazia per far fronte al flusso dei migranti: lo riporta Sky news in un tweet citando il premier ungherese Viktor Orban.

Primi arrivi in Slovenia dalla Croazia
Altro fronte del transito è diventata anche la Slovenia dove oggi un treno con a bordo circa 150 migranti, bloccati dalle autorità slovene alla frontiera con la Croazia, è stato autorizzato a partire in direzione di Postojna, dove i migranti saranno accolti in un centro per rifugiati. La Slovenia, Paese membro dell'Ue e dell'area Schengen, potrebbe vedersi arrivare, dopo la chiusura ermetica delle frontiere ungheresi, tutto il flusso di migranti provenienti dalla Serbia e diretti in Austria e poi Germania. Le autorità slovene hanno allestito campi per l'accoglienza in diverse parti del Paese e il primo ministro Miro Cerar ha annunciato che il Paese «consentirà il transito soltanto a coloro che rispettano i requisiti Ue». Intanto il traffico ferroviario dalla Croazia è stato sospeso fino a stasera.

Ue: +85% richiedenti asilo in ultimi 3 mesi 2015
Durante il secondo trimestre del 2015 (da aprile a giugno), hanno richiesto asilo ai Paesi dell'Ue 213.200 persone: il 15% in più rispetto al primo trimestre del 2015 e l'85% in più rispetto al secondo trimestre del 2014. Lo rende noto Eurostat. Un terzo sono siriani e afghani.

Tusk: vertice straordinario Ue il 23 settembre
Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha sciolto la riserva e ha annunciato via Twitter di aver convocato un vertice straordinario sull'immigrazione per mercoledì prossimo, 23 settembre, alle 18. La riunione a livello di capi di Stato e di governo era stata chiesta nei giorni scorsi a Tusk dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal premier austriaco Werner Faymann. «Convoco un Consiglio europeo straordinario mercoledì 23 settembre alle 18 per discutere su come affrontare la crisi dei rifugiati», ha scritto il presidente del Consiglio su Twitter. Nel prossimo fine settimana, Tusk ha in programma un viaggio in Egitto e Giordania, «anche in un campo profughi», ha scritto sempre sul suo profilo Twitter, e si ripromette di riferirne mercoledi' prossimo ai leader. Per il giorno precedente, martedì 22, la presidenza lussemburghese ha già convocato un nuovo consiglio straordinario dei ministri degli Interni che discuterà nuovamente del piano della Commissione sulla redistribuzione obbligatoria di 120 mila profughi, con l'obiettivo di giungere a un accordo a maggioranza qualificata. Il piano è stato votato a larga maggioranza anche dal Parlamento Ue.

Germania, Steinmeier: pronti a decidere a maggioranza su quote
Il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier non ha escluso la decisione a maggioranza sulle quote di migranti, se non si dovesse arrivare ad un accordo. «Se non ci sarà un'altra strada, dovremo valutare seriamente il ricorso allo strumento della decisione a maggioranza, ha affermato al quotidiano tedesco «Passauer Neuer Press».
«Non può essere che Germania, Austria, Svezia e Italia si assumano tutto il peso dell'emergenza», ha spiegato il ministro.

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