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Questo articolo è stato pubblicato il 29 novembre 2010 alle ore 08:48.
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Sceglie meglio chi punta a ridurre i costi (di Federica Pezzatti)
Tfr, meglio lasciarlo in azienda o spostarlo in un fondo pensione? (di Vito Lops)
Una volta era integrativo, ora è complementare. Nella sua evoluzione lessicale è racchiusa la grande trasformazione che il fondo pensione sta vivendo: da strumento utile ad aggiungere un qualcosa in più, a veicolo pressoché indispensabile per limitare il più possibile la riduzione del reddito del pensionato, garantendone lo stile di vita. I numeri parlano chiaro: i casi concreti presi in esame nelle due pagine seguenti testimoniano come per un under 40 la pensione stimata riesca solo in alcuni casi (e di poco) a superare la metà dell'ultimo stipendio.
Gli auguri per un futuro prospero non bastano: un secondo pilastro pensionistico appare indispensabile per avvicinare il reddito futuro di chi lavora a quei livelli che i pensionati di oggi percepiscono. C'è da fidarsi dei fondi pensione? È una domanda lecita, visto il basso livello di adesione tra i lavoratori italiani.
Il giovane sistema italiano di previdenza complementare ha diversi punti di forza: è a contribuzione definita, ossia offrirà una rendita proporzionale a quanto il singolo avrà accantonato (senza dipendere direttamente da altre generazioni), ha costi di amministrazione e gestione finanziaria particolarmente bassi rispetto ad altri strumenti di risparmio gestito italiano e rispetto ai fondi pensione degli altri paesi industrializzati. I fondi, inoltre, sono strumenti trasparenti quanto a governance e modalità di gestione: con gare pubbliche (e non riservate o «a invito», dalla dubbia trasparenza) che assegnano i mandati alle società di gestione.
Offrono modalità di rendita stabilite collettivamente, cosa che migliora la qualità e l'ammontare delle rendite (oltre a prestazioni accessorie, come la copertura dal rischio di non autosufficienza o la controassicurazione, che offre agli eredi di un pensionato il montante accumulato se il decesso avviene prima del raggiungimento dell'età media della popolazione). Elementi che hanno permesso ai fondi pensione italiani di evitare gli effetti peggiori della recente crisi finanziaria: limitando il calo dei rendimenti (nella gran parte dei casi ormai compensato), evitando eccessive esposizioni a titoli rischiosi e tenendo lontani dai portafogli previdenziali strumenti tossici come alcune cartolarizzazioni, protagoniste (in negativo) della crisi subprime.