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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2011 alle ore 12:01.

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Romano: è utile per evitare tagli orizzontali
Per il ministro delle Politiche agricole, Saverio Romano, «al di lá delle polemiche ideologiche innescate ad arte dalle opposizioni, sarebbe bene riportare il dibattito a quella che è la oggettiva necessitá di reperire risorse attraverso meccanismi non punitivi ma di rilancio. In quest'ottica va letto il ricorso al condono: strumento utile a sanare situazioni in essere senza procedere con tagli orizzontali».

Befera: è un problema politico
«Il condono fiscale é un problema politico. Saranno il governo e il Parlamento a decidere. Io rappresento un organo tecnico e non mi pronuncio finché l'ipotesi é all'attenzione degli organi politici», ha affermato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, a margine di un convegno. I dati sul contrasto all'evasione «sono in linea con l'obiettivo di un recupero di gettito pari a 11 miliardi di euro nel 2011 (nel 2010 era stato di 10,5 miliardi). Confermo le compensazioni per 6,6 miliardi e continuano a essere battute per la stessa cifra».

Fassina (Pd). l'insistenza di Cicchitto umilia chi fa il proprio dovere
Per Stefano Fassina, responsabile economia del Pd, «l'insistenza dell'on. Cicchitto a favore dell'ennesimo condono è un pessimo messaggio per la credibilità e l'affidabilità politica dell'Italia, ma soprattutto umilia lavoratori e imprenditori che, nonostante la crisi, continuano a fare faticosamente il loro dovere. Dobbiamo combattere l'evasione, recuperare gettito e abbassare le aliquote effettive. Soltanto così l'Italia può uscire dal tunnel mentre questo Governo porta ogni giorno più indietro il Paese». Per i senatori Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, «l'ipotesi del condono é semplicemente indecente, un'istigazione a delinquere da parte del governo per favorire i furbi e i disonesti». Il condono, inoltre, «metterebbe l'Italia fuorilegge al cospetto dell'Europa e assesterebbe un colpo micidiale ai beni comuni del Paese».

Laboccetta: può rendere 35 milioni
«Nel mese di agosto, insieme al collega Mazzocchi, fummo tra i primi a proporre l'ipotesi di un condono tombale - ha detto Amedeo Laboccetta, deputato Pdl e componente della commissione Antimafia - e su questo terreno ci siamo mossi raccogliendo la convergenza di oltre 40 parlamentari della maggioranza. Sulla base di scrupolosi calcoli riteniamo che allo Stato possa venire un introito di 35 miliardi di euro».

La Loggia: è l'unica strada, ma che sia l'ultimo
«Se vogliamo tentare di rimettere in sesto il nostro sistema Paese - afferma il presidente della commissione per l'Attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia, del Pdl - l'unica via è quella di puntare a un significativo abbattimento del debito pubblico che costa annualmente alla collettivitá circa 100 miliardi di euro in termini di interessi passivi. Qualunque operazione finalizzata a questo obiettivo, compresi vari tipi di condono, può dunque essere presa in considerazione».

Roccatagliata: problemi di compatibilità con l'Europa
«Bisogna fare presente che altri condoni in Italia hanno creato problemi di compatibilità in materia di aiuti di Stato». Si esprime così sull'ipotesi di condono, Franco Roccatagliata, membro della Commissione europea che si occupa di fiscalità. «I condoni che favoriscono le imprese - sostiene Roccatagliata, che dice di esprimersi a titolo personale - potrebbero turbare il mercato interno e quindi creare problemi in materia di concorrenza». «Oltre alle questioni di tipo morale ci sarebbe un'incidenza negativa - aggiunge il memmbro della Commissione Ue - per quanto riguarda il condono sull'Iva sarebbe molto pericoloso, camminerebbe sul filo, perchè quando si condonano imposte che sono risorse comunitarie si creano problemi di mancato versamento delle risorse stesse».

Marcegaglia: il condono premia i furbi
La leader degli industriali, Emma Marcegaglia, intervistata da Fabio Fazio nella trasmissione "Che tempo che fa", si è schierata anche contro l'ipotesi di un condono. «La logica del condono dà un messaggio assolutamente sbagliato. In un certo senso premia i furbi e noi, invece, abbiamo bisogno che tutti paghino le tasse e rispettino le regole: quindi, non credo che sia la scelta giusta».

Longobardi: sono contrario al condono
«Sono totalmente contrario al condono, due volte contrario». Si esprime così sulle ipotesi di condono che circolano in questi giorni il presidente dell'Ordine dei commercialsti di Roma, Gerardo Longobardi, a margine del Convegno dei Dottori Commercialisti «Esterovestizione e doppia fiscalità. Interpretare le convenzioni internazionali». «La fatica che facciamo noi commercialisti e l'agenzia delle entrate a parlare di compliance e caccia all'evasione - ha aggiunto Longobardi - non merita una fine ingloriosa, l'ennesimo condono. Credo che tutta la mia categoria la pensi come me».

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