Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 17 maggio 2010 alle ore 18:35.
L'ultima modifica è del 24 maggio 2010 alle ore 17:51.
Ancora una vittoria straniera, e sono otto. Come previsto la nona tappa del Giro d'Italia, da Frosinone a Cava dè Tirreni di 187 km, si è risolta allo sprint, ma si è trattato di una volata atipica visto che il traguardo era alla fine di un falsopiano. A tagliare per primo il traguardo l'australiano Matthew Harley Goss (Htc Columbia), che ha bruciato il campione italiano
Filippo Pozzato, al terzo posto l'americano Tyler Farrar.
Non cambia la classifica generale sempre capeggiata da Alexandre Vinokourov davanti a Cadel Evans, Vincenzo Nibali e Ivan Basso. A sprintare alla fine a sorpresa anche il kazako, in testa fino a 130 metri dall'arrivo, e il campione del mondo australiano. Sulla sinistra poi sono rinvenuti Goss e Pozzato.
Anche questa tappa è stata flagellata dal maltempo. La pioggia ha accompagnato quasi tutta la frazione, la più a Sud di questo 93/o Giro d'Italia. A una cinquantina di chilometri dall'arrivo i corridori hanno trovato le strade allagate e c'è stata una mini-protesta, con il gruppo maglia rosa che ha frenato schierandosi in linea.
La tappa è stata contrassegnata da una lunga fuga a quattro. Dal km 9 sono partiti l'italiano Cheula, l'olandese Stamsnijder, il canadese Barry e il russo Ignatiev, che hanno avuto anche 4' minuti di vantaggio sul gruppo. A 5 km dal traguardo, quando erano rimasti Ignatiev e Barry, la fuga è finita.
Domani la decima tappa, da Avellino a Bitonto di 230 km, è ancora per velocisti, anche se più mossa di quella di oggi. Il Giro attraversa l'Appennino Lucano in direzione della Puglia. A metà percorso c'è l'unico gran premio della montagna al Valico dell'Imbandina (668 metri). A Molfetta il traguardo volante con abbuoni. L'ultimo chilometro è in discesa fino ai 500 metri, dove la strada ricomincia a salire. L'arrivo al termine di una tratto di strada di 250 metri leggermente curvo.