Storia dell'articolo
Chiudi
Questo articolo è stato pubblicato il 26 maggio 2010 alle ore 19:12.
Tutto secondi i piani. Dopo le grandi fatiche dei giorni scorsi, e prima di quelle che verrano (Mortirolo e Gavia) a dare l'ultima scrematura al Giro, in questa tappa di Pejo i leader danno il via libera agli uomini di buona volontà, a quei coraggiosi insomma che, per un giorno, hanno voglia di mettersi in evidenza potendo contare sul beneplacito dei big.
E così, da un gruppo di fuggitivi che riesce anche a guadagnare un vantaggio di 13 minuti, la spunta un francese, tal Damien Monier, 27 anni, sei dei quali trascorsi nella pancia del gruppo a lavorare per gli altri. Questa volta, invece, lavora in proprio: e a tre chilometri dal traguardo, quando la strada s'inerpica sul serio, mette la freccia staccando gli ultimi due compagni di viaggio, Hondo e Kruijswijk, e godendosi il suo primo giorno di gloria. Nel suo piccolo, quello di Damien, è un attacco perfetto. Al momento giusto e nel punto giusto. Chapeau.
Il gruppo dei big arriva quasi dieci minuti dopo. Svaporato il tentativo della Liquigas di mettere in difficoltà Arrojo, l'unico a provare uno scatto è Michele Scarponi che anticipa di qualche secondo i vari capitani che si guardano uno con l'altro per vedere se qualcuno non è rimasto indietro. No, questa volta sono tutti compatti. Un giorno per rifiatare, insomma. Anche a Brescia, domani, sarà una faccenda per velocisti. Ma le grandi montagne stanno arrivando, e il tempo non promette nulla di buono