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Questo articolo è stato pubblicato il 12 marzo 2011 alle ore 10:19.

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Ritrovati i quattro treni
Una buona notizia è arrivata nel cuore della notte nipponica. Sono stati ritrovati i quattro treni in servizio tra le prefetture di Iwate e Miyagi. Dati per inghiottiti dallo tsunami, sono ricomparsi insieme ai circa 70 passeggeri e macchinisti, tutti salvi.

Il pericolo nucleare
Ma il giorno dopo il terribile terremoto e il devastante tsunami che hanno colpito il Giappone, il vero pericolo è rappresentato dalla paura di incidenti nucleari. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha reso noto che è stato proclamato lo stato d'emergenza nucleare anche relativamente a una seconda centrale nucleare giapponese che si trova nell'area devastata dal terremoto/tsunami. La centrale è quella di Onagawa. Le autorità nipponiche hanno informato l'Aiea che il primo livello (cioè il più basso) d'emergenza è stato segnalato dalla Tohoku Electric Power. Le autorità giapponesi tentano di determinare la fonte della radioattività affermando che i tre reattori nucleari della centrale «sono sotto controllo». Intanto il Giappone ha informato l'Aiea che sono iniziate le operazioni di decompressione presso il reattore 3 della centrale n.1 di Fukushima, uno dei cinquanta impianti del paese, ma anche uno dei più importanti, visto che rappresenta un quarto della produzione di energia tratta dall'atomo nel Sol Levante.

L'agenzia per la sicurezza nucleare del Giappone ha valutato l'incidente al livello 4 su una scala da 0 a 7. Sulla scala internazionale per un evento nucleare, un incidente di livello 4 indica un danno al reattore nucleare «con conseguenze locali». Livello 7, per intenderci, fu nel 1986 quello di Chernobyl (leggi il reportage e guarda le foto).

A Tokyo, secondo stime della polizia locale, almeno 120.000 persone non hanno potuto fare ritorno a casa nella notte di venerdì, a causa del blocco totale delle linee ferroviarie e degli ingorghi nelle strade.Il primo ministro giapponese Naoto Kan ha parlato di «un disastro nazionale senza precedenti» invitando la popolazione a «stare traquilla e seguire le indicazioni che vengono date. Siamo consapevoli che ce la faremo anche questa volta. Bisogna mantenere la calma e seguire le indicazioni che vengono diffuse dai mass media». In mattinata l'esercito aveva rinvenuto 300-400 corpi sulla città costiera di Rikuzentakata. Mentre sono 210.000 le persone evacuate a titolo precauzionale intorno alle due centrali nucleari di Fukushima Daichi e Fukushima Daini (site a meno di 12 chilometri l'una dall'altra).

Non si arresta intanto la serie di scosse di assestamento. Dopo quella devastante di venerdì (di magnitudo 8,9), se ne sono registrate almeno tre: la prima di 6,6 gradi della scala Richter, la seconda di 6 e l'ultima di 4,8. Tutte sono localizzate in mare a largo della costa orientale. Finora non è stato però diramato alcun allarme tsunami.

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