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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2011 alle ore 20:27.

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Referendum, sta vincendo la partecipazioneReferendum, sta vincendo la partecipazione

di Stefano Folli
Il dato del pomeriggio conferma che la partecipazione continua a essere alta.
Tanto alta che da stasera è possibile immaginare il superamento del quorum domani alla chiusura dei seggi. Un'affluenza superiore al 30 per cento alle 19 è quasi la garanzia del quorum. Resta da capire se la soglia sarà superata di poco o di quel margine utile a cancellare i dubbi sul suffragio degli italiani all'estero, un blocco che votando poco tende a innalzare il quorum. Per essere sicuri si dovrebbe arrivare al 54-55 per cento su scala nazionale. Se la tendenza continuerà come si è visto nella giornata di domenica, almeno fino al tramonto, il traguardo è a portata di mano.

Ci sarà tempo poi per le considerazioni politiche. Fin d'ora si può dire che la partecipazione è considerevole soprattutto al Nord, il che significa che le aree tradizionalmente vicine al Pdl e in particolare alla Lega non hanno disertato le urne, nel complesso. Ed è un dato molto significativo quando si darà una lettura "politica" del risultato. Diciamo che le aree vicine al centrosinistra hanno risposto bene, come ci si attendeva, ma senza picchi straordinari. Il Sud ha votato meno del centro-nord, secondo tradizione.

Ma il punto era ed è il seguente: ammettendo che le opposizioni nel loro complesso riescano a portare alle urne la grande maggioranza dei loro elettori, cosa fanno gli italiani che di solito votano Pdl-Lega?

Questo è il problema che decide fra il quorum o la vittoria dell'astensione. Ebbene, i dati di fine pomeriggio, in attesa di verificarli con quelli delle 22, dicono che molti elettori di centrodestra sono andati al seggio. È questo l'elemento in grado di far pendere la bilancia dalla parte del quorum. Non solo. È anche l'elemento che domani potrà offrire una chiave di lettura cruciale per comprendere le ricadute del referendum sul piano degli equilibri nazionali. Conseguenze ce ne saranno di sicuro, perché il referendum sta confermando che esiste un grande fermento nell'elettorato. Un fermento che si è incanalato nei quattro quesiti (tutti hanno in sostanza lo stesso indice di partecipazione) proprio perché ha trovato questo strumento con cui esprimersi. Ma che riflette un malessere più di fondo. Un desiderio di cambiamento, si potrebbe dire. Una voglia di scuotere l'albero ingessato della politica.

Vedremo stasera alle 22. Ma il trend del mattino è stato in sostanza confermato e il quorum adesso è più vicino.

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