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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 13:35.

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Ai quarti, oltre a Olanda e Cecoslovacchia, approdano Spagna, Jugoslavia, Galles, Urss, Belgio, oltre, naturalmente, alla Germania Ovest, dominatrice del gruppo VIII.
In questa fase, la Cecoslovacchia fa un altro grande colpo battendo l'Urss (2-0 in casa, 2-2 fuori); la Jugoslavia supera, pur soffrendo (2-0 e 1-1) il Galles, la Germania Ovest fa lo stesso con la Spagna (1-1 e 2-0), l'Olanda spazza via il Belgio (5-0, 2-1).

Tutta l'opinione pubblica pronostica la finale Olanda-Germania Ovest, ripetizione dell'epilogo mondiale di due anni addietro. Invece, in semifinale la Cecoslovacchia riesce nell'ennesima impresa: piega l'Olanda ai supplementari e la elimina. La Germania Ovest soffre contro la Jugoslavia, andando addirittura sotto di due gol dopo appena mezz'ora di gioco. Tocca a Flohe e Dieter Müller, alzatisi dalla panchina rispettivamente per Danner e Wimmer, rimettere i tedeschi in carreggiata. Finisce 4-2 ai supplementari, con una doppietta del "nuovo" Müller.

Finale a sorpresa – Il 20 giugno 1976 a Belgrado, anche l'Italia ha la sua parte di notorietà. Il direttore di gara, infatti, è Sergio Gonella che si trova subito a dover applicare il nuovo regolamento sui calci di rigore. Dopo 25' la Cecoslovacchia è già in vantaggio per 2-0, grazie alle reti di Svehlik e Dobias. La Germania sembra spacciata e non può far altro che aggrapparsi ancora a Dieter Müller, che accorcia le distanze. A un solo minuto dalla fine arriva il pareggio, con un'azione del solito Müller finalizzata dal veterano Hölzenbein. Ai supplementari il risultato non cambia: si va dunque per la prima volta ai rigori: la Cecoslovacchia è più lucida dal dischetto e Panenka, sigilla il titolo europeo con un pallonetto all'ultimo rigore.

Il personaggio - Fulvio Bernardini (Roma 1905 – Roma 1984)
Inizia la sua carriera nella Lazio con la quale debutta il 19 ottobre 1919 in una partita valevole per il Torneo Canarini contro l'Audace.
Inizialmente gioca come portiere poi a partire dal 1921 cambia ruolo e diventa un attaccante. Ci sono discordanze sui motivi della sua scelta di cambiare ruolo. Secondo alcuni, Bernardini avrebbe deciso di cambiare ruolo a causa dei quattro gol subiti in una partita contro il Napoli. Secondo altre fonti invece Bernardini decide di cambiare ruolo e diventare attaccante a causa di un grave scontro di gioco, avvenuto in Fortitudo-Lazio, che gli fa perdere i sensi.
Debutta in nazionale il 22 marzo del 1925 nella partita Italia - Francia, primo giocatore romano ad indossare la maglia azzurra.
Nell'estate del 1926 passa all'Inter di Luigi Cevenini ed in seguito viene acquistato dalla Roma, che guida dal 1928 al 1939, nel ruolo di centromediano e capitano.
Nel 1950 Bernardini torna alla Roma in veste di allenatore, ma la sua avventura è interrotta da un brusco esonero. Allena quindi il Vicenza in Serie B dal 1951 al 1953. Vince invece lo scudetto come allenatore della Fiorentina e del Bologna e la Coppa Italia del 1958 con la Lazio.
Nel 1965 Bernardini inizia una lunga carriera a Genova come allenatore della Sampdoria, terminata nel 1971. Dopo una breve parentesi da direttore sportivo del Brescia, nel 1974 viene chiamato alla guida della Nazionale: la guiderà fino al 1977, quando viene sostituito da Enzo Bearzot. La carriera di Bernardini si chiude con un ritorno a Genova, da direttore generale della Sampdoria dal 1977 al 1979.

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