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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2012 alle ore 13:33.
Bierhoff decisivo – Germania e Repubblica Ceca si ritrovano dunque in finale dopo la gara d'esordio dell'Europeo. Prima della gara, la regina Elisabetta scende in campo a salutare personalmente ogni giocatore, in un cerimoniale che avrebbe previsto in realtà la presenza degli inglesi a giocarsi il titolo. Passano i vantaggio i cechi, con una rete di Berger su rigore al 13' della ripresa. Il ct tedesco Vogts decide di inserire l'attaccante dell'Udinese Oliver Bierhoff, che pareggia al 73' e realizza al 94' il primo golden gol nella storia del calcio. La partita, come da regolamento, si interrompe sul 2-1 dando libero sfogo alla festa tedesca. La Germania torna così sul tetto d'Europa dopo i due titoli del 1972 e del 1980.
Il personaggio - Oliver Bierhoff(Karlsruhe, 1 maggio 1968)
Esordisce a 18 anni nella Bundesliga con l'Uerdingen, squadra con la quale disputa i suoi primi due campionati, prima di passare, nel 1988 all'Amburgo. Dopo un primo discreto campionato, a gennaio 1990 è ceduto al Borussia Mönchengladbach dove gioca solo pochi mesi.
Dopo la deludente stagione 1989-90 si accasa in Austria al Salisburgo, con il quale dimostra per la prima volta le sue qualità di attaccante prolifico segnando 23 gol. Anche gli osservatori italiani fanno caso a lui e a fine stagione si accasa all'Inter che lo gira in prestito all'Ascoli di Costantino Rozzi. L'esordio in Serie A non è dei migliori: 17 partite con soli 2 gol e retrocessione in B. Ma Bierhoff resta anche in cadetteria con la casacca bianconera: il titolo di capocannoniere è suo in due occasioni, nel 1993 e nel 1994. Dopo la retrocessione in serie C dell'Ascoli, è l'Udinese ad accaparrarsi l'attaccante tedesco. Con lui al centro dell'attacco (27 gol), l'Udinese conquista il terzo posto nella stagione 1997-98. Proprio nel suo periodo ad Udine Bierhoff è convocato per la prima volta nella nazionale tedesca, con cui esordisce il 21 febbraio 1996 contro il Portogallo. Anche in nazionale il suo ruolino di marcia è impressionante: in poco più di due anni mette a segno 20 gol. È anche fra i protagonisti del titolo europeo del 1996: subentrato nella finale contro la Repubblica Ceca, con la sua squadra sotto per 1-0, Bierhoff sigla prima il pareggio e poi il golden goal che vale il trionfo. Partecipa poi con la maglia tedesca anche ai Mondiali 1998 con 5 presenze e 3 gol.
Dopo il mondiale, Bierhoff passa al Milan nel quale è chiamato a far coppia con George Weah: il suo bottino è di 20 gol, 2 dei quali su rigore, con i quali contribuisce allo scudetto rossonero. Nel gennaio 2002 va al Monaco e disputa i mondiali, realizzando una rete all'Arabia Saudita. Torna in Italia per l'ultimo campionato: 7 reti per lui con la maglia del Chievo, con una tripletta alla Juventus. Una volta abbandonato il calcio giocato, entra nei quadri tecnici della nazionale tedesca, occupandosi di rapporti con la stampa e con gli sponsor.
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