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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2012 alle ore 22:45.

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Il gol fantasma ucraino nel fermo immagine Rai (Ansa)Il gol fantasma ucraino nel fermo immagine Rai (Ansa)

Poteva capitarci Shevchenko acciaccato, ma non ce l'ha fatta. Poteva capitarci la Francia bollita e strapazzata dalla Svezia, ma non era cosa. Ci è capitata l'Inghilterra di Rooney. Ok, forza e coraggio. È alla nostra portata. Il ritorno del bomber inglese ha coinciso con il suo gol vittoria. Non un capolavoro da manuale del calcio, ma decisivo per la conquista della vetta del gruppo D. Detto questo, l'intera partita degli inglesi con l'Ucraina non ci ha impressionati. Anzi, per dirla tutta, orfani per buona parte della gara di Sheva, i padroni di casa sono stati jellati e beffati. Non solo hanno giocato una gara tutta all'attacco (seppur poco lucidamente) ma si sono visti scippare un gol validissimo nonostante il giudice di porta vigilasse da due passi. Il salvataggio di John Terry sulla conclusione di Devic è stato dato per buono nonostante la palla avesse oltrepassato nettamente la linea. Un gol fantasma che avrebbe potuto cambiare se non la storia, almeno gli equilibri del finale di partita. La stessa sorte che rispedì gli inglesi in patria due anni fa, ai mondiali, contro la Germania.

Hodgson dunque riparte dalla bocca di fuoco del Manchester United, Rooney, costretto a svernare per due giornate in panchina in attesa di scontare la squalifica. Davanti affianca Welback mentre un po' a sorpresa il ct rinuncia all'apporto di Walcott, che così bene aveva fatto contro gli svedesi. Le sue condizioni fisiche non ottimali impongono cautela. Blochin invece perde il suo bomber, Shevchenko, per un problema al ginocchio che gli consentirà di fare una semplice e inoffensiva comparsata sul finale. L'attacco è affidato alla coppia Devic-Milevskiy.

Partenza aggressiva dell'Ucraina che però di fronte alla difesa schierata dell'Inghilterra non riesce a trovare varchi. L'escamotage è quello di cercare il tiro della vita dalla lunga distanza, ma Hart non è mai in affanno. Anzi, la prima grande occasione del match si volatilizza sui piedi di Wayne Rooney, ben appostato sul secondo palo e servito da Cole. Nulla di fatto e il finale di tempo è ancora di marca locale. Ma il bomber inglese non delude due volte e al rientro dagli spogliatoi non solo si fa trovare al posto giusto, sotto porta, ma con un colpo di testa corregge in rete un pallone confezionato da un giganteggiante Gerrard e deviato dal portiere Pyatov.

Inevitabile a questo punto il tentativo di affondo degli ucraini che si espongono al contropiede inglese. Milevskiy (in posizione dubbia) ha la chance del pareggio ma il suo colpo di testa è comunque fuori misura e finisce alto di poco. Ma ecco il momento del pasticciaccio che fa infuriare i padroni di casa. La topica del collaboratore piazzato sulla linea di porta è l'errore arbitrale più clamoroso di questa prima fase di Euro 2012. Il gol di Devic, lampante, non viene convalidato. Il ct ucraino gioca la carta della disperazione ma neppure Sheva, su una gamba sola, può nulla.

La Francia invece è stata risucchiata in un vortice di involuzione incredibile. Contro la Svezia non hanno funzionato né testa né gambe, proprio come temeva il ct Blanc che aveva insistito molto sulla concentrazione, certo che una Svezia già eliminata avrebbe costituito un grave pericolo per i suoi. Le risposte del campo sono spietate. Il 2-0 inflitto da Ibra e compagni è lo specchio di una squadra che difficilmente potrà giocarsi ad armi pari il quarto di finale con la Spagna. È bastato l'orgoglio della squadra di Hamren, riveduta e corretta per l'occasione, per mettere sotto i "galletti". Fuori Elmander e Lustig, panchina per Rosenberg e Ibrahimovic schierato dietro Toivonen in una linea a tre. Blanc deve rinunciare a Cabaye, infortunato in allenamento, ma recupera M'Vila. Rami, come anticipato già in mattinata, è il prescelto per affiancare Mexes. Il primo tempo è forse il più noioso visto dall'inizio del torneo con qualche spunto sporadico di Benzema e Ribery e Ibra sul fronte opposto a fare da riferimento a tutti i compagni e a smistare i palloni che riescono a superare la diga del centrocampo bleu. Ed è su uno di questi palloni che Toivonen colpisce il palo non riuscendo ad approfittare di un errore di Mexes. Ribery invece impegna direttamente il portiere Isaksson ma non è così semplice superare la linea difensiva degli svedesi.

Se la Francia decide di affidarsi ai minuti che passano, ha sbagliato i suoi conti perché Hamren azzecca la il cambio che trasforma la partita. La vivacità di Wilhelmsson scombina le carte a centrocampo e Lloris, il portiere francese, improvvisamente è stretto d'assedio e deve superarsi prima su Larsson e poi sullo stesso Whilemsson. Nulla può, però, sulla prodezza balistica di Ibrahimovic che, dimenticato da Mexes, in acrobazia scaraventa in rete un cross di Larsson. La reazione francese è disorganizzata e inefficace e lo stesso Blanc fatica a raccapezzarsi coi cambi che gli restituiscono, se possibile, una Francia ancora più improvvisata. La Svezia ne approfitta per ripagare il calore del suo pubblico con una vittoria di prestigio e arrotonda. Larsson si fionda sulla respinta della traversa colpita da Holmen per un 2-0 che mostra tutti i limiti di una Francia che per competere con la Spagna dovrà cambiare pelle in pochi giorni. Ai quarti non ci sarà Mexes, che ha rimediato il giallo che ha fatto scattare la squalifica.

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