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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 22:38.
L'ultima modifica è del 21 giugno 2012 alle ore 14:01.

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L'ex preparatore della nazionale inglese Tirelli: «Gerrard avrebbe voluto giocare in Italia»

«John Terry è molto legato al suo Paese, alla sua Londra, e del calcio italiano conosce soprattutto i difetti; Steven Gerrard invece lo ama molto, e so che avrebbe voluto anche provarlo sul campo, magari sbarcando nel nostro campionato»: Così Stefano Tirelli, preparatore atletico di molti campioni e club del calcio mondiale, ed ex preparatore dell'Inghilterra a Sudafrica2010, oltre che del Chelsea di Mourinho e trainer personale del capitano del Chelsea John Terry, parla a Radio 24 dei due campioni della nazionale inglese che domenica affornterà a Kiev l'Italia nei quarti di euro2012. "Gerrard apparentemente è il più calmo tra i due – spiega Tirelli – ma in realtà in campo si trasforma in un martello, un trascinatore e un esempio di determinazione".Ma il vero Leader dei Leoni, anche se è stato privato della fascia di capitano nella vicenda che ha poi portato alle dimissioni di Fabio Capello, è e resta John Terry:" Lo conosco bene, perché ne sono stato il preparatore atletico per lungo tempo – sottolinea Tirelli ai microfoni di Dario Ricci per Radio 24-; la vicenda della fascia? Lo ha caricato ancora di più, perché sotto il profilo caratteriale è un atleta che si esalta nelle difficoltà; anzi, più si alza l'asticella, più si trova a proprio agio; e dal punto di vista fisico non ha solo un grande stacco di testa ma anche un'ottima velocità di base". Qualòe il rapporto dei due campioni con il calcio italiano? "Gerrard ama il nostro calcio, e so che avrebbe voluto anche provarlo sul campo, magari sbarcando nel nostro campionato; Terry invece è più legato all'Inghilterra e alla sua Londra, e del nostro football non apprezzagli stadi fatiscenti e tutti gli aspetti più problematici che ben conosciamo", ha concluso Tirelli