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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2012 alle ore 07:22.
Buffon 7
Al 5° minuto la parata che vale come un gol. Respinta d'istinto col palmo della mano sinistra su tiro da distanza ravvicinata di Johnson. Un solo brivido nel primo tempo su botta di Rooney. Poi di fatto si perdono le sue tracce per l'inconsistenza degli inglesi. Fino a quando para il tiro decisivo dal dischetto di Cole. Monumentale.
Abate 6 1/2
Primo tempo anonimo, rare le discese anche se nella sua zona operano Cole e Young che non paiono in gran lustro. Nella ripresa si rivede l'incursore rossonero. Partita di grande impegno fino a quando un infortunio muscolare lo costringe a lasciare il campo. Dal 91°
Maggio 6 1/2
Le discese a folle velocità nei tempi supplementari meriterebbero miglior destino. La sua freschezza getta lo scompiglio nella difesa dei bianchi che regge a fatica. Peccato per l'ammonizione che non gli consentirà di essere tra i protagonisti di un'altra storica Italia-Germania.
Barzagli 6 1/2
Dopo una partenza complicata acquista solidità e non patisce più del dovuto. Solo Rooney e Carroll nel secondo tempo cercano di infastidire, senza risultato, la retroguardia. Lui sempre pulito e sicuro.
Bonucci 6 1/2
Vale anche per lui il discorso fatto per i compagni del reparto arretrato. Nei primi dieci minuti le incerte marcature provocano brividi. Poi tutto si sistema anche per l'inconsistenza dei cosiddetti leoni inglesi. Grandi duelli in aria e a terra con Carroll
Balzaretti 7
Spinta continua sulla mancina, tiene impegnato il reparto di destra avversario e si propone in continuazione. Gioca un gran numero di palloni ed è inevitabile che non tutto sia di grana fine. Ma le accelerazioni gettano scompiglio. Prende fiato nei primi venti minuti della ripresa per poi rigettarsi nella mischia.
Marchisio 7
In avvio è frenato e fatica a trovare la collocazione ideale. Poi si rivede il solito giocatore a tutto campo perché più corre e meglio rende, segno di una condizione fisica strepitosa che lo accompagna dall'inizio dell'anno. Se centrasse di più lo specchio della porta, farebbe sfracelli. Ma stiamo ovviamente chiedendo troppo. Da incorniciare i 40 minuti senza De Rossi al suo fianco.
Pirlo 8
Genio, genio, genio e quasi nessuna sregolatezza. Dai suoi piedi d'oro piovono le occasioni che Balotelli si mangia. E' il playmaker che non conosce sosta, 120 minuti senza una sbavatura e alla fine due gioielli di rara fattura: il primo è un lancio di cinquanta metri al 118° di precisione assoluta; l'altro è il rigore a cucchiaio con la palla che pare non finire mai la sua corsa oltre la linea bianca. E al momento del tiro l'Italia era sotto.
De Rossi 7 1/2
A tutto campo, ricuce l'azione, detta il passaggio, cambia di continuo posizione. Si conferma in forma smagliante. Vince il duello con Gerrard che pure si danna l'anima. Non sfugge sul finire del primo tempo un rimprovero aspro a Balotelli che lo manda a quel paese per una palla persa malamente. Nulla di strano, ma è un gesto che la dice lunga sul ruolo assunto dal romanista nel gruppo e sulla sua maturazione. I tempi dei cazzotti in faccia agli avversari sono davvero di un'altra epoca. Una colonna. Dall'80°
Nocerino 6 1/2
Una buona partita. Di grande sostanza. Da cursore qual è, esegue il compito affidatogli con grande impegno e soprattutto si fa trovare pronto allo scambio. Solo un millimetrico fuorigioco gli impedisce la gioia del gol nel secondo tempo supplementare.
Montolivo 6 1/2
Dopo il rigore sbagliato non ha mosso le mani dalla faccia se non dopo aver capito che ci avevano pensato Young e Cole a restituirgli il sorriso. A parte il penalty, tirato decisamente male, ha offerto un'ottima prestazione, in una tra le zone più dense del campo e quindi difficile da presidiare. Non era facile muoversi da trequartista in quella selva di gambe e con due linee difensive inglesi tanto schiacciate. Mezzo punto in meno per il tiro che poteva rappresentare la beffa per l'Italia.
Balotelli 6 1/2
Se dovessimo giudicare dalle occasioni sbagliate è partita negativa, ma finalmente si è visto l'attaccante che serve all'Italia. E' vero, ha gettato alle ortiche tre occasioni d'oro, ma ha capito come deve stare in campo. Dei due contropiede falliti vale la pena sottolineare la rapidità d'intesa e lo scatto piuttosto che l'errore. Si è mosso molto, svariando sulla sinistra, è venuto a cercare palloni indietro e ha tentato di imporre la sua specialità, il tiro da lontano. L'occasione non mancherà con la Germania, perché i tedeschi non rinunciano a giocare al calcio e qualcosa in difesa concedono.
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