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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2012 alle ore 07:22.

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Cassano 6
Grande impegno del barese che tuttavia soffre quell'assembramento da ora di punta e tende a perdersi nella selva di maglie bianche. Non è la miglior partita, ma la sua assiduità e disponibilità al sacrificio è la cartina di tornasole del clima creato dal nostro cittì. Dal 78°
Diamanti 7
Si presenta in campo con un gran tiro che finisce fuori di poco. E' la sua freschezza che consente alla squadra di rimanere alta anche quando gli altri cominciano a essere in riserva d'ossigeno. Colpisce un palo con un passaggio che si trasforma in tiro al veleno. Poi mette dentro il rigore decisivo con assoluta sicurezza. Una scoperta? Non per chi apprezza i piedi buoni di questo lunatico, rissoso, simpatico toscano verace.
Prandelli 8
La partita vera è finita 4-0 per il nostro allenatore che ha vinto su ogni fronte la sfida con gli inglesi. Non sappiano ora che cosa potrà fare nel prosieguo la nostra Nazionale, ma quanto visto dimostra che finalmente Prandelli ha nelle mani la squadra che voleva. Una compagine unita, compatta, che gioca per vincere, sempre. Solo i dieci minuti iniziali hanno destato qualche apprensione. Poi è stato un dominio, totale, incontrastato per 120 minuti, il doppio dell'autonomia indicata in precedenti sfide. Anche sui cambi s'è mostrato lucido e attento, come nella gestione degli uomini: Balotelli è stato incitato dopo ogni errore. L'unico neo è la sciagurata propensione a sbagliare reti che sembrano già fatte, ma ciò non dipende solo da lui. Infine i gesti verso gli avversari e il fair play anche negli istanti più complicati sono un soffio di aria fresca e pulita. C'è qualcosa di nuovo in casa azzurri, finalmente.

Inghilterra (4-4-1-1)
Hart 6 1/2

Il compagno di squadra Balo lo grazia. Gli errori di mira degli italiani e di Montolivo in particolare gli fanno sperare per un attimo d'essere l'eroe della serata. Poi i tiri sciagurati di Young e Cole fanno giustizia.
Johnson 7
Un moto perpetuo, grande generosità. E' lui che costruisce una della due palle gol per i bianchi. Un suo magistrale cross non viene sfruttato da Rooney.
Terry 6
I miracoli non si ripetono in fotocopia e non è vero che non c'è due senza tre. Dopo Barcellona e Bayern in Champions sperava di essere di nuovo l'eroe delle barricate. Non è stato così. Con lui non si passa, una roccia. Ma se giochi come l'Inghilterra di questi europei non si va da nessuna parte. La dea Eupalla dispensa miracoli, ma guai se si esagera.
Lescott 6
E' vero, il disegno di fermare il compagno di squadra Mario è riuscito, ma tanta fatica è servita a poco. Meno sicuro di altre serate, forse perché conosce la pericolosità del suo nemico-amico italiano.
Cole 5
Suo l'errore decisivo sul tiro dal dischetto parato da Buffon. Bene soprattutto nel primo tempo. Nella ripresa scompare come l'intera squadra e resta nel fortino a guardare gli italiani a giocare a tre palle un soldo.
Milner 5
L'esterno del City parte bene, poi si perde e subisce il ritmo degli italiani, mostrandosi lento e impacciato e incapace di far salire la squadra e far filtro contro lo straripante Balzaretti. Dal 60°
Walcott 5
Entra per dare più sostanza all'attacco, ma l'impresa fallisce anche perché i bianchi non modificano l'assetto tattico nel più logico 4-3-3 con lui e il giovanotto si perde nella trincea bianca.
Gerrard 6
Finisce nella gabbia di De Rossi e Marchisio e rende meno. All'inizio dal suo piede partono rapidi cambiamenti di gioco, ma tutto dura troppo poco. Così la colonna del Liverpool si sistema nel bunker e resiste sino alla fine, nonostante i crampi, ma senza più essere propositivo. Non sbaglia il rigore.
Parker 7
ll metronomo del centrocampo del Tottenham è con Johnson il migliore degli inglesi. Recupera palloni, vince contrasti, macina chilometri. Ma l'inconsistenza dei suoi colleghi rende il suo sacrificio sterile. Esce stremato al 95° sostituito da Anderson (s.v.).
Young 5 1/2
Nello United è l'uomo che gioca sulla corsia mancina per rientrare e trovare il tiro su palo lontano. Un centrocampista con l'anima da attaccante. Un solo tiro degno di questo nome al quarto d'ora della ripresa. Troppo poco.
Rooney 6
Sei gol al Milan, 4 alla Roma, il bad boy si presentava con credenziali paurose al suo primo match contro la nazionale italiana. Ma con lo United è altra musica e soprattutto la compagnia è fatta di ben altri solisti. Si dà da fare, offre un pallone d'oro e uno ne sbaglia. Poi finisce nella rete dei bravi difensori azzurri

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