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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2012 alle ore 23:15.

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Segna, risponde alle critiche nel modo giusto, esulta, sorride, poi fa il bis e torna ad essere Mr Hyde, si toglie la maglia e mostra i muscoli come un bullo di periferia e si becca un giallo. Come al solito, osservandolo dall'esterno, vien voglia di abbracciarlo e subito dopo di dargliene tante ma tante. Ma intanto Mario Balotelli ci porta in finale, quindi stasera ha ragione lui. E ha ragione Prandelli che gli ha sempre dato fiducia.

Domenica prossima, a Kiev, saranno gli azzurri ad affrontare i campioni in carica della Spagna, dopo aver annientato la Germania, irriconoscibili rispetto alle partite precedenti. La maglia azzurra chiama e tutti quanti stringono i denti. Alla fine ce la fa Chiellini, ce la fa De Rossi ma non ce la fa Abate, così Prandelli è costretto a inventarsi Balzaretti laterale a destra nella difesa a quattro per far fronte alla squalifica di Maggio. Loew invece sceglie all'ultimo momento come organizzare l'attacco. Davanti c'è Mario Gomez al posto di Klose. Dietro di lui, insieme a Ozil e Podolski c'è, a sorpresa, Kroos.

Partenza intensa e Germania che sfiora il gol già al 6'. Su calcio d'angolo Hummels riesce a toccare ma Pirlo è provvidenziale sulla linea di porta. Il clichè è quello ampiamente previsto. Pressing alto della Germania e azzurri che provano a ripartire. La retroguardia va spesso in affanno nei primi minuti. Buffon risponde alla grande sul bolide di Kroos e l'Italia comincia a farsi più spavalda. Montolivo con una conclusione non potentissima da fuori area scalda i guantoni a Neuer. Improvvisamente la Germania si ridimensiona e non è più padrona del campo. Il portiere tedesco replica su Cassano ma quando il barese, al 20', inventa una magia per la testa di Balotelli, non può nulla neppure il portiere del Bayern. Mario insacca e si lascia abbracciare.

I tedeschi provano subito a reagire e si presentano in un paio di occasioni davanti a Buffon con Gomez che ci prova timidamente di testa. Ozil e Kroos cercano il colpo dalla distanza ma in qualche modo la retroguardia azzurra se la cava sempre. L'obiettivo, dopo il vantaggio, è quello di rallentare i ritmi. Si fa veder anche Balzaretti che fuori ruolo giganteggia, a destra, ed è determinante su un'azione Boateng – Podolski. Continui capovolgimenti di fronte. Cassano inventa ancora, questa volta per Montolivo che si fa rubare palla mentre Buffon si supera sulla conclusione di Khedira. Un po' di legittima apprensione nonostante il vantaggio. In fondo, di fronte c'è pur sempre la Germania, anche se non si direbbe.

A spazzarla via ci pensa ancora lui. Super Mario è solo. Ha tutto il tempo di calibrare il tiro. Gran destro sotto l'incrocio. Andare al riposo sul 2-0 va al di là di ogni più rosea aspettativa. Comincia la ripresa, non si possono perdere metri. Loew è incredulo. Barzagli e Bonucci sono impeccabili e allora fuori Gomez, che non l'ha mai vista, e dentro Klose ma fuori anche Podolski per Reus che appena entrato riesce a saltare Bonucci ma trova Buffon. Grande occasione per Lahm che entra in area di rigore ma alza troppo la mira. Ancora Italia: Montolivo, palla dentro per Marchisio ma Neuer ci arriva. Klose viene neutralizzato da Bonucci che mette in corner.

Arriva il momento di sostituire Cassano. Ottima la sua partita ma come sempre bisogna fare i conti con la sua limitata autonomia. Dentro Diamanti, staffetta già ipotizzata alla vigilia. Ancora un'occasione per Balotelli al 15' ma stavolta il diagonale non è calibrato. Al 17' super Buffon respinge miracolosamente una punizione di Reus. L'Italia sbaglia tanto, ma per fortuna rischia poco. Altra sostituzione: fuori Montolivo (un'altra scelta azzeccata da Prandelli) e dentro Thiago Motta. Al 23' l'occasione del 3-0 sui piedi di Marchisio servito al limito sfiora il palo e si ripeterà pochi minuti più tardi dimenticandosi di servire Di Natale (subentrato nel frattempo a Balotelli) liberissimo, e scusandosi con il compagno a fine partita per la scarsa lucidità del momento. L'attaccante dell'Udinese avrà comunque due occasioni per incrementare il bottino ma non è importante: i minuti scorrono sul cronometro che è un piacere e la Germania non dà mai l'impressione di poter raccogliere i cocci. Ci spera, ma solo per un attimo, quando, sul fallo di mano di Balzaretti, Ozil riesce ad accorciare le distanze dal dischetto, ma siamo già in pieno recupero. Il tempo per Neuer si portarsi in attacco con la forza della disperazione e l'arbitro fischia la fine. Il sogno è dietro l'angolo.

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