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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2012 alle ore 07:34.

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Spagna-Portogallo finisce 4-2 ai rigori (Italyphotopress)Spagna-Portogallo finisce 4-2 ai rigori (Italyphotopress)

Certo che a saperlo prima ci si organizzava. Una pizza, un bel film, e poi i rigori di Spagna-Portogallo, quelli sì, perché quelli emozionano sempre per definizione. La prima semifinale di Euro 2012 è stata la partita più noiosa dall'inizio del torneo e, come se non bastasse, ci siamo sciroppati anche i tempi supplementari. Alla fine ha vinto la più forte, quella che ti aspettavi. La favorita.

Eppure la totale assenza di spettacolo si deve proprio alla bravura di Bento e dei suoi ragazzi che sono riusciti a bloccare la gara e solo per questo avrebbero meritato una sorte migliore. Invece la Spagna, esattamente come quattro anni fa, domenica sera disputerà la finale e avrà modo di difendere il titolo conquistato in Svizzera e Austria. A Donetsk il Portogallo ha resistito 120' crollando sul dischetto, con Cristiano Ronaldo che non ha avuto neppure la possibilità di calciare il suo rigore che sarebbe stato l'ultimo della serie.
Eppure Del Bosque un po' lo temeva questo Portogallo partito in sordina e risvegliato dai tardivi ruggiti del suo uomo immagine. A sorpresa il ct spagnolo ha proposto una formazione inedita con una soluzione d'attacco diversa dalle due proposte fin qui. Né Torres, né Fabregas. Davanti c'è il centravanti del Siviglia, Negredo, insieme a Silva e Iniesta. Il portoghesi invece si schierano con la tipica formazione con il solo Hugo Almeida in sostituzione dell'infortunato Postiga.
La ‘furia rossa' dei primi minuti si esaurisce piuttosto in fretta dopo un paio di occasioni perse: la prima, un destro dalla distanza di Arbeloa, si spegne sopra la traversa, poi ci prova Iniesta con lo stesso esito. Il Portogallo come sempre si affida alle accelerazioni di Ronaldo che però sembra nuovamente risucchiato nel suo torpore iniziale. Ci si accorge delle sua presenza dopo mezz'ora circa di partita quando approfitta di un errore di Jordi Alba ma non calibra bene il sinistro dal limite dell'area, e festa finita.

Il secondo tempo, se possibile, è più brutto del primo. Col passare dei minuti diventa ancora più importante non prenderle e la partita si fa ancora più tattica, anche se Del Bosque prova a movimentarla con l'ingresso di Fabregas e Nava al posto di Negredo e Silva. Il Portogallo si ringalluzzisce un po' e dalla coppia Almeida - Ronaldo scaturisce qualche timido tentativo di sbloccare il match ma definirle ‘occasioni' sarebbe un'iperbole. Xavi prima di uscire prova a lasciare il segno con un colpo a sorpresa da lontano ma Rui Patricio non si fa sorprendere. Del Bosque poi lo sostituisce con Pedro. Ronaldo, intanto, non solo dimentica come si tirano le punizioni ma addirittura spreca il match ball che avrebbe cambiato la storia . Servito nello spazio, come piace a lui, calcia alle stelle dal limite dell'area. La gara non si sblocca neppure ai supplementari nonostante le forze fresche inserite da Bento che getta in mischia Oliveira, Custodio e Varela . I compagni non ne hanno più ed è la spagna a dominare la mezz'ora aggiuntiva. Rui Patricio compie l'intervento della vita neutralizzando la conclusione di Iniesta, servito da Jordi Alba. Per il resto il Portogallo arretra in area e resiste fino alla fine all'arrembaggio spagnolo. I calci di rigore cominciano sulla stessa falsa riga. Niente da fare per Xabi Alonso né per Moutinho, poi, la differenza la fanno i legni. Il pallone di Bruno Alves colpisce la traversa e finisce fuori, quello di Fabregas colpisce il palo e finisce in porta. Il trionfo del dettaglio.

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