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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2012 alle ore 14:31.

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Bersani parte per le Primarie e fa benzina a Bettola, suo paese natale. Renzi polemizza sulle regoleBersani parte per le Primarie e fa benzina a Bettola, suo paese natale. Renzi polemizza sulle regole

Per dare il via alla sua campagna elettorale in vista delle primarie, il segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani è tornato al suo paese natale, Bettola, nell'Appennino piacentino. Ad attenderlo i suoi amici che lo hanno accolto con slogan e una grande chiave inglese, sulla porta dell'officina meccanica dove ha lavorato suo padre. "Noi aggiustiamo, non rottamiamo" recita uno slogan dei suoi sostenitori; "Costruiamo il futuro" è un altro cartello esposto dalla folla.

Inizio campagna in chiave intimista
«Se ti candidi per governare l'Italia, devi raccontare anche qualcosa di te», ha spiegato Bersani dalla sua pagina Facebook invitando i suoi sostenitori a Bettola. Arrivano nel comune in provincia di Piacenza, il segretario del Pd si è diretto alla pompa di benzina (che è anche il simbolo della sua campagna elettorale) adiacente all'officina meccanica. «Nel decidere quale Bersani presentare - ha spiegato il leader Pd - ho pensato che il Bersani piu' vero era questo, quello che qui è nato e ha vissuto tra il distributore di benzina e l'officina di mio padre. Un vero ritorno alle radici perché il Paese ha bisogno di foglie nuove ma le foglie nuove possono venire solo se ci sono le radici».

Il "tasso di montismo" del segretario
«Ogni mattina mi fanno un prelievo e mi misurano il tasso di montismo..». Il segretario del Pd ha scherzato così a proposito del dibattito sulla continuità del programma del centrosinistra e il governo Monti. «Il governo Monti lo abbiamo voluto noi - ha detto - lo stiamo sostenendo, ma non abbiamo la maggioranza in parlamento. Abbiamo promesso lealtà, ma non possiamo stare zitti sulle cose che non ci stanno bene». «Solo un anno fa - ha sottolineato ancora Bersani - c'era ancora Berlusconi e noi siamo stati determinanti per mandarlo a casa a un passo solo del precipizio greco. Abbiamo fermato il precipizio sostenendo il governo Monti e anche adesso dobbiamo sostenerlo noi perché la destra é scomparsa».

Perplessità sulla legge di Stabilità
Quanto alle ultime scelte del Governo Monti, Bersani ha preferito prendere tempo: «Non ho ancora visto le carte della legge di stabilità ma se restano così le cose che mi hanno detto c'è qualcosa da aggiustare». Al termine di un comizio, spiega infatti che nel provvedimento annunciato dal governo vi siano cose che colpiscono «la scuola e soprattutto i disabili. Su questo noi non siamo d'accordo, spero non sia così, vedremo le carte e le aggiusteremo».

Renzi e le regole delle primarie
«Purtroppo sono state fatte delle regole a mio giudizio sbagliate. Bersani aveva dato la sua parola che le regole non sarebbero cambiate, che le uniche regole cambiate avrebbero allargato la partecipazione. Purtroppo non è andata così». È l'accusa lanciata dal sindaco di Firenze, candidato alle primarie del centrosinistra, Matteo Renzi, sin da ieri sera ad Arezzo. «Ma noi - aggiunge - risponderemo con la nostra lealtà ai loro cambi di regole, il nostro entusiasmo è più forte delle loro regole».

Carta di intenti? «Troppo generica»
La carta di intenti siglata ieri da Bersani, Vendola e Nencini? «È un documento molto generale e persino generico, non ci vedo nessun particolare interesse", ha poi sottolineato il sindaco di Firenze a margine di una manifestazione a Salerno. A chi gli chiedeva come giudicasse l'assenza dell'agenda Montì dalla Carta di intenti, Renzi ha replicato: «Di cosa parliamo con questa espressione? Se parliamo di andare avanti con le riforme e con serietà, di scegliere persone competenti e non incompetenti, andando oltre i soliti equilibri della politica, è un punto che confermiamo».

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