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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2012 alle ore 15:36.

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No, perché Monti ha certamente contribuito a salvare il Paese, ma ha sempre di più rannicchiato l'Italia in una sorta di guscio. Oggi le famiglie e in parte le imprese sono bloccate, paralizzate dalla paura. Un sondaggio dell'Swg dice che dal 2001 al 2011 la percezione di essere ceto medio è passata dal 72% al 35% delle famiglie. Il governo non ha saputo dare una prospettiva di sviluppo. In questo anno abbiamo lavorato più sulle emergenze, sul pronto soccorso che non sulla costruzione di un orizzonte diverso. Il pompiere ha spento il fuoco ma non si è visto l'architetto in grado di ricostruire la casa.

Per farlo servono idee innovative e soprattutto proposte credibili, cioè compatibili con la realtà difficile dei conti pubblici. Proviamo a entrare nel merito. Come si rilancia un sistema produttivo che è in grande sofferenza?
Dobbiamo capire da qui a 5 anni dove vogliamo essere. Produciamo bellezza, qualità, innovazione, le nostre aziende continuano ad esportare. Ma la politica sa mettere solo bastoni tra le ruote. Io vengo da una famiglia di piccoli imprenditori, mio padre ha un'impresa con 6-7 dipendenti. Negli anni 90 per comprarsi la fabbrichetta fece il mutuo in ecu: ho ancora davanti i suoi occhi quando non sapeva come restituire i soldi alle banche. Conosco bene il senso di frustrazione e di rabbia che molti provano in questo momento.

Senza trovare risposte dalla politica. Perché dovrebbero fidarsi di lei?
Io credo che la sinistra debba smettere di considerare i piccoli imprenditori come potenziali evasori, sono loro che stanno salvando l'Italia. Il piccolo imprenditore si mette in gioco e difende concretamente posti di lavoro, pur avendo un sistema di tassazione che gli porta via la metà dei guadagni. Quel piccolo imprenditore deve avere la nostra simpatia, non la nostra ostilità.
Il tema fiscale è la grande questione del Paese. Qui davvero servono proposte realistiche e non demagogia.
Io ho abbassato le tasse. La mia credibilità su questo tema nasce anche da qui. Ho abbassato l'addizionale Irpef come avevo abbassato l'Ipt ai tempi della provincia. Sono il sostenitore di una sinistra che non alza le tasse anzi le riduce. In Italia abbassare le tasse è di sinistra, magari in America no, ma da noi, con questo livello di pressione fiscale, lo è certamente.

Come, dove, con quali risorse?
Intanto nel mio programma – perché io ho un programma su internet, Bersani ha solo l'intervista che ha fatto sul Sole 24 Ore ad agosto – faccio un ragionamento di metodo: le aziende alla fine dell'anno si colleghino con la banca dati delle autorità centrali, si facciano scaricare una proposta e firmino un accordo che è tombale. Dunque no alle pratiche, alle dichiarazioni, ai controlli inutili. Mandiamo gli ispettori a dare la caccia agli evasori veri anziché agli errori formali. Lo Stato ha tutti i dati. La battaglia per l'evasione fiscale non la fai con lo scontrino, la fai con un sistema incrociato di banche dati e con la tecnologia. Applichiamo il sistema americano. Siamo duri con i veri evasori. Ma poi diciamo anche che tutto quello che si recupera dall'evasione fiscale lo si mette nelle buste paga, non lo si usa per aumentare la spesa.

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