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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2012 alle ore 15:36.
Bersani nella sua intervista al Sole ha molto insistito sulla politica industriale, qui non ne abbiamo ancora parlato.
Quando parliamo di fisco e di fondi europei da spendere bene parliamo appunto di politica industriale. Politica industriale è anche affrontare i grandi nodi strutturali della competitività delle imprese italiane: linee di credito, burocrazia, giustizia civile, fisco e così via. È chiaro che poi occorrono anche i disegni piccoli, non solo i grandi: la misura del 55% degli interventi dell'edilizia è l'unica misura che ha funzionato in questi anni, con 1 milione e 400 mila interventi. Noi scriviamo sul programma "basta con le grandi opere", occupiamoci delle piccole manutenzioni, allentiamo il patto di stabilità per gli investimenti intelligenti. Politica industriale è poi anche politica della cultura e del turismo.
Il Sole ci ha fatto un Manifesto…
Io oggi do una possibilità educativa al cittadino che la sera dopo cena può andare a vedere Palazzo Vecchio. Ho previsto l'apertura della Torre e ho creato 20 posti di lavoro. Il modello è quello francese, dove i musei hanno una struttura degna di questo nome. C'è una parte della sinistra che dice che la frase di Tremonti "con la cultura non si mangia" è una frase sbagliata. Io aggiungo totalmente sbagliata, ma bisognerebbe avere il coraggio di far diventare la cultura produttrice di ricchezza. Non puoi dire che nella cultura lo Stato non può coinvolgere i privati perché così sei in contraddizione.
Siamo partiti dalla riforma delle pensioni, ma c'è un'altra riforma del governo Monti che sta facendo discutere. Quella del lavoro. Che giudizio ne dà?
La mia ricetta è la flexsecurity. Credo nel contratto unico a garanzie progressive. Questa è la mia proposta.
La discussione sull'articolo 18?
La trovo fuorviante: ci sono 2.100 articoli nel diritto del lavoro e noi parliamo solo di quello, è l'emblema di una politica che guarda il dito mentre il dito indica la luna.
Cosa ne pensa della concertazione?
Sono d'accordo a discutere su tutto purché ci si metta subito d'accordo sull'ora in cui si decide. Questo è il Paese che ha rinviato il senso dell'adesso. Basta con questa storia del costante rinvio. Se la concertazione è uno strumento per rafforzare una decisione bene, se è lo strumento per impedire una decisione, no.
Cosa è successo con Marchionne?
Ha cambiato posizione su Fabbrica Italia: sono rimasto deluso. La sua reazione su Firenze è stata scomposta. Se fossi un azionista della Fiat non sarei contento che offende una città simbolo di bellezza nel mondo, che è poi anche un loro mercato.
Lei sembra molto sicuro di sé, ma i problemi di cui parliamo sono enormi. Benissimo l'esperienza di sindaco di Firenze, ma non teme di fallire?
Certo che temo di fallire. Ma mi fa più paura la rinuncia, la pigrizia, la paura di mettersi in gioco. L'Italia ha bisogno di cambiare passo, di cambiare impegni e dunque di cambiare idee e facce che ci hanno portato fin qui. Noi possiamo offrire la credibilità di chi si è impegnato sul territorio, in prima fila. E soprattutto una diversa visione della crisi. La crisi non è un fenomeno finito e se mi posso permettere credo che i prossimi mesi non saranno più semplici, ma casomai più difficili. È un momento difficile, ma è proprio in periodi come questi che diamo il meglio di noi come italiani.
Se perderete le primarie?
Torneremo a casa senza chiedere il premio di consolazione come hanno fatto quasi tutti i vecchi partecipanti delle primarie sconfitte. Ma se vinciamo proveremo davvero a cambiare questo Paese.
DICE DI LORO
Angela Merkel Cancelliera tedesca
«Io a trattare con la Merkel? Non avrò alcuna timidezza se potrò portare ai tavoli europei la parte migliore dell'Italia, con l'autorevolezza delle riforme che avremo fatto»
Mario Monti Presidente del Consiglio
Monti ha certamente contribuito a salvare il Paese, ma ha sempre di più rannicchiato l'Italia in una sorta di guscio. Oggi le famiglie e in parte le imprese sono bloccate
Pier Luigi Bersani Segretario del Partito democratico
Io ho un programma su Internet, mentre Bersani ha solo l'intervista che ha fatto con il Sole ad agosto. Politica industriale è abbattere i grandi nodi che oggi bloccano la competitività delle imprese
Sergio Marchionne Amministratore delegato della Fiat
Sono rimasto deluso: ha cambiato posizione su Fabbrica Italia. Scomposta la sua reazione su Firenze: fossi un'azionista della Fiat non sarei contento che offende una città che è anche un loro mercato
Giulio Tremonti Ex ministro dell'Economia
La sinistra dice che la frase di Tremonti «con la cultura non si mangia» è sbagliata. È vero, ma poi devi saper far diventare la cultura produttrice di ricchezza, anche con i privati
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