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Questo articolo è stato pubblicato il 01 marzo 2013 alle ore 08:38.
I media di tutto il mondo sono mobilitati per la copertura del prossimo conclave. In piazza San Pietro e in via della Conciliazione giornalisti e troupe tv realizzano i servizi e le interviste con il Cupolone sullo sfondo. Nella primavera 2005 la morte di papa Wojtyla, i funerali in San Pietro e il conclave fecero affluire a Roma circa 1.700 inviati della carta stampata e oltre 5.500 operatori. Dall'11 febbraio, quando Benedetto XVI ha annunciato la sua clamorosa decisione di rinunciare al pontificato, gli uffici vaticani preposti agli accrediti sono sommersi dalle richieste. E oltre alla tradizionale sala stampa di via Conciliazione, è entrata in funzione una seconda "sala di accoglienza per i giornalisti e gli operatori dei media" nella vicina via dell'Ospedale.
Il Centro televisivo vaticano (Ctv) guidato da monsignor Dario Edoardo Viganò ha predisposto 26 telecamere per documentare i passaggi cruciali dell'addio di Joseph Ratzinger, l'ingresso dei cardinali in conclave e la fumata bianca che annuncerà l'Habemus Papam. Le immagini del Ctv saranno rilanciate dai network internazionali e dal servizio streaming della Radio Vaticana su internet. Per quanto riguarda il conclave, «le nostre telecamere - spiega don Viganò - documenteranno l'arrivo dei cardinali in Vaticano per le congregazioni preparatorie (a porte chiuse, ma senza il vincolo del segreto previsto nel conclave, ndr), poi la messa "Pro eligendo pontifice" e l'ingresso in conclave nella Cappella Sistina, fino all'Extra omnes, cioè il punto oltre il quale solo i porporati possono entrare».
Il prossimo conclave sarà il sesto del dopoguerra. Le cinque elezioni pontificie da Giovanni XXIII nell'ottobre 1958 a Benedetto XVI nell'aprile 2005 sono state, ciascuna a suo modo, un fatto di cronaca e un evento per i libri di storia. Eccone il racconto, per chi le ha viste tutte o quasi, come per chi ricorda soltanto le più recenti.
Dal "Papa emerito" al nuovo conclave
Benedetto XVI si chiamerà "Papa emerito" e chi continuerà ad avere a che fare con lui potrà continuare a chiamarlo "Sua Santità". Vestirà la talare bianca, ma quella semplice, senza mantellina. Si sfilerà dalla mano "l'anello del pescatore" simbolo del potere petrino e tornerà a indossare quello vescovile. Una situazione difficile, anche solo da immaginare, fino a pochi giorni fa e inedita da molti secoli.
Durante la Sede Vacante la gestione ordinaria degli affari della Chiesa è affidata al camerlengo, il cardinale Tarcisio Bertone (che durante l'interregno decade invece dall'incarico di Segretario di Stato). La procedura di elezione del nuovo pontefice si aprirà nella basilica di San Pietro con la messa "Pro eligendo pontifice", che sarà celebrata dal decano del Collegio cardinalizio Angelo Sodano. Lo stesso giorno, nel pomeriggio, i cardinali si riuniranno nella Cappella Paolina, dalla quale in processione e invocando l'aiuto dello Spirito Santo con l'inno "Veni, creator Spiritus", si recheranno nella Cappella Sistina. Qui saranno gli affreschi di Michelangelo Buonarroti raffiguranti la Creazione sulla volta e il Giudizio universale sulla parete di fondo a ispirare i cardinali nel loro voto segreto. Nel conclave non entrerà però Sodano, perché ha già superato gli 80 anni, e il ruolo di decano passerà al cardinale Giovanni Battista Re.
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