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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2013 alle ore 20:00.
L'ultima modifica è del 20 aprile 2013 alle ore 10:04.
Ore 17,43. Squinzi: la rielezione di Napolitano non è un colpo di Stato come sostiene Grillo
La rielezione di Giorgio Napolitano non é un colpo di Stato, come sostiene Beppe Grillo «Non c'é niente contro la Costituzione, quindi non mi sembra proprio un colpo di Stato», é il commento del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi alla mini marcia su Roma annunciata da Grillo.
Ore 17,42. Chiusa la votazione, inizia lo spoglio
La presidente della camera, laura Boldrini, ha chiuso la votazione. È iniziato dunque lo spoglio delle schede che dovrebbe portare alla riconferma del presidente Napolitano al Colle.
Ore 17,39. Squinzi: Napolitano è una sicurezza per il Paese
«Il presidente Napolitano é una sicurezza per il paese. L'ho dichiarato in tempi non sospetti». Arriva il sì al Napolitano bis dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. «Mi auguro che così sia possibile fase il famoso governo di uomini di buona volontà che chiedo da tempo», ha spiegato Squinzi a Bologna. «Con il suo senso delle istituzioni é stato un uomo fondamentale in questi ultimi anni, fa solo piacere che possa andare avanti».
Ore 17,25. Sulla carta Napolitano ha 782 voti, Rodotà ne ha 207
Se tutti manterranno fede agli impegni presi nei propri gruppi parlamentari, a Giorgio Napolitano dovrebbero arrivare, sulla carta, almeno 782 voti tra Pdl, Pd, Scelta civica, Lega, Gal e Autonomie (compresi i rispettivi delegati regionali). Il numero, che certo può subire variazioni a causa del segreto dell'urna, si ottiene sottraendo ai 1007 grandi elettori quelli che, é già noto, non voteranno l'attuale presidente della Repubblica. Si tratta dei 163 parlamentari del Movimento 5 stelle, dei 44 di Sel (non viene conteggiata la presidente della Camera, Laura Boldrini), le 5 schede bianche del Pd (i 4 astenuti nella riunione dei gruppi più Pippo Civati), il voto contrario dichiarato da Corradino Mineo, il presidente del senato Pietro Grasso (che come Boldrini non vota per prassi), i 9 deputati di Fratelli d'Italia, i due senatori a vita Giulio Andreotti e Carlo Azeglio Ciampi (che non partecipano alle sedute per motivi di salute). A Stefano Rodotà invece, sommando i numeri di Movimento 5 stelle (163) e Sel (44), dovrebbero arrivare 207 voti sulla carta, sempre che non ci sia qualche assente, o qualcuno cambi idea o che gli arrivino ulteriori suffragi a voto segreto.
Ore 17,24. Zanda: le parole di Grillo confermano la sua irresponsabilità
«Le parole di Grillo sul colpo di stato, che secondo lui sarebbe in atto in Italia con la rielezione di Giorgio Napolitano, confermano la sua inaudita irresponsabilità e hanno la stessa natura della minaccia ripetuta in campagna elettorale di voler aprire il parlamento come una scatoletta di tonno», afferma il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. «È gravissimo che mentre i parlamentari eletti con il Movimento cinque stelle sono a Montecitorio a votare per eleggere il capo dello Stato, Grillo aizzi le folle contro le procedure e le istituzioni democratiche».
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