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Questo articolo è stato pubblicato il 16 agosto 2013 alle ore 18:00.
L'ultima modifica è del 16 agosto 2013 alle ore 09:52.

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Ore 11,30 - Oggi il «giorno della collera»
L'esercito egiziano ha consolidato la propria presenza nel centro del Cairo in vista delle manifestazioni convocate in quello che i Fratelli musulmani hanno definito il «giorno della collera» con marce previste dalle 12 con partenza dalle moschee. I carri armati hanno chiuso gran parte delle strade semi-deserte.

Ore 10 - L'esercito entra in azione
I militari hanno rafforzato le posizioni soprattutto nell'area di piazza Tahrir e pressi i ponti sul Nilo. Le vie che conducono alla piazza epicentro della protesta di due anni fa sono state chiuse e occupate dai blindati delle forze armate.

Ore9,30 - Egitto e Turchia ai ferri corti
Il ministero degli Esteri egiziano ha richiamato il suo ambasciatore ad Ankara per consultazioni. Si tratta di una risposta allo stesso provvedimento preso dal primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, che ieri aveva convocato il proprio inviato diplomatico al Cairo Huseyin Avni Botsali per consultazioni sugli eventi in corso in Egitto. Mercoledì Erdogan e il presidente turco Abdullah Gul avevano definito ''assolutamente inaccettabile'' la repressione messa in atto dal governo del Cairo dei sit-in pro Morsi e chiesto l'intervento della comunita' internazionale per fermare il massacro.

Ore 9 - Italiani in resort: sono 19mila, 5mila negli ultimi giorni
La situazione in Egitto desta preoccupazione anche in Italia. Sono infatti circa 19mila gli italiani nelle località turistiche in Egitto, in aumento di circa 5.000 unità rispetto alla scorsa settimana. Lo riferiscono operatori turistici locali.

Ore 8,30 - Fratelli musulmani: la parola d'ordine è resistere
I sostenitori del deposto presidente egiziano Mohammed Morsi resisteranno «in modo pacifico» e «fino a quando il golpe svanirà, fino alla vittoria». Parola della Guida suprema dei Fratelli Musulmani, Mohammed Badie, che nel «giorno della rabbia» ha dichiarato che «il popolo, che manifesta pacificamente nonostante la ferocia che impone il colpo di Stato militare, resisterà fino a quando il golpe svanirà».
Badie ha aggiunto che i manifestanti in Egitto sono la prova della resistenza al governo militare e ha affermato che «il falso potere dato all'esercito si riflette nelle crudeli stragi nella moschea di Rabaa al-Adawiyeh e in piazza al-Nahda» al Cairo.

Ore 8 - Le indicazioni dei movimenti
I Fratelli musulmani hanno chiesto ai loro sostenitori di manifestare per le vie del Cairo partendo dalle moschee dove si tengono le preghiere del venerdì. Lo slogan che guiderà la manifestazione sarà «il popolo vuole rovesciare il golpe». «Nonostante il dolore per la perdita dei nostri martiri, gli ultimi crimini commessi dagli autori del golpe hanno aumentato la nostra determinazione», si legge in un comunicato diffuso dalla Fratellanza. Per tutta risposta un gruppo pro governativo ha chiesto alla popolazione di proteggere i loro quartieri e le chiese nel Paese. La comunità copta è infatti stata presa di mira da alcuni islamici che accusano la Chiesa di aver sostenuto l'esercito nella deposizione di Morsi.

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