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Questo articolo è stato pubblicato il 28 agosto 2013 alle ore 08:08.

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Obama e Cameron «certi» dell'uso di armi chimiche
In questi giorni Obama si è confrontato anche con il premier britannico David Cameron sulla crisi della situazione siriana. Un comunicato della Casa Bianca ha riferito che i due leader hanno analizzato le «possibili risposte della comunità internazionale all'uso indiscriminato di armi chimiche avvenuto il 21 agosto e hanno concordato di mantenere strette consultazioni nei prossimi giorni». Fonti di Downing Street riferiscono che Obama e Cameron «non hanno alcun dubbio sulle responsabilità del regime di Assad».
Secondo una nota diffusa dall'ufficio di Cameron, «i due leader si sono trovati d'accordo sul fatto che tutte le informazioni disponibili confermano che un attacco con armi chimiche è avvenuto (...). E hanno entrambi convenuto che non c'è alcun dubbio sulla responsabilità del regime di Assad».

Quanto a un eventuale attacco, il governo britannico ha elaborato una mozione che verrà sottoposta domani al Parlamento: in sostanza, secondo il documento, il consiglio di sicurezza dell'Onu deve avere la possibilità di esaminare il rapporto sull'attacco chimico in Siria prima di esprimersi sul sostegno ad un'eventuale azione militare.

Damasco: terroristi attaccheranno l'Europa con armi chimiche
Il rappresentante della Siria alle Nazioni Unite ha accusato i ribelli di aver utilizzato armi chimiche per provocare un intervento militare straniero, nel momento in cui un'azione della comunità internazionale contro il regime di Bashar al Assad sembra imminente.

Parlando con i giornalisti all'Hotel Four Seasons di Damasco, il vice ministro degli Esteri siriano Faysal al Miqdad ha detto di aver presentato agli ispettori dell'Onu le prove che «gruppi di terroristi armati» hanno usato il gas sarin in tutti i siti dei presunti attacchi. «Ripetiamo che sono stati i gruppi terroristi ad usarle (le armi chimiche) con l'aiuto degli Usa, della Gran Bretagna e della Francia e questo deve finire», ha precisato, aggiungendo: «Questo vuol dire che queste armi chimiche presto saranno usate dagli stessi gruppi contro il popolo d'Europa».

al-Halqui: la Siria sarà «un cimitero per gli aggressori»
La Siria sarà «un cimitero per gli aggressori». Lo ha affermato il primo ministro siriano, Wael al-Halqi, commentando l'ipotesi di un attacco da parte degli Usa e dei suoi alleati contro il regime di Damasco. La Siria, in caso di azione militare, sorprenderà «gli aggressori come durante la guerra del 1973», ha dichiarato al-Halqi, citato dalla tv di Stato. Il premier ha quindi attaccato «i Paesi occidentali, a partire dagli Stati Uniti, che stanno inventando scenari e alibi fittizi per intervenire militarmente in Siria».

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