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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2013 alle ore 17:06.
L'ultima modifica è del 20 novembre 2013 alle ore 20:38.

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Scende a 1.350 il numero degli sfollati in Sardegna, in seguito alla devastazione del ciclone "Cleopatra". La conferma arriva dai dati aggiornati della Protezione Civile regionale.
Alcuni sfollati sono assistiti in strutture di accoglienza (saloni parrocchiali, scuole o palestre), gli altri in abitazioni di parenti o conoscenti.

La notte scorsa è stata di lavoro senza sosta nelle zone colpite dall'alluvione che ha causato la morte di 16 persone, per 10 delle quali già oggi si celebrano i funerali. Permane nelle prossime ore l'allerta meteo, mentre sono ancora in corso le ricerche di un agricoltore di Onanì, nel Nuorese, dato per disperso.

Intanto, montano le polemiche sul presunto ritardo nella diffusione dell'allerta meteo. Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, intervistato dal Gr1, ha detto «basta con le polemiche pretestuose», ribadendo che «la Protezione civile ha diffuso l'allerta meteo 12 ore prima delle precipitazioni e lo ha trasmesso alle prefetture e alla Regione, che a sua volta deve allertare i Comuni». «Chiedete a questi enti cosa hanno fatto» - ha concluso Gabrielli. «Il sistema di allertamento nazionale - ha precisato - fa riferimento allo schema costituzionale: lo Stato dà le direttive, le Regioni le norme di dettaglio. Alcune regioni non si sono ancora dotate di un piano di pianificazione degli interventi. Ed io ripeto che le previsioni sono importanti, ma se non c'è pianificazione, tutto è inutile». La Protezione civile prevede anche che in giornata un buon numero di persone possa fare rientro nelle proprie case.

Gara di solidarietà
«Non siamo soli», aveva detto ieri la presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Claudia Lombardo. E a conferma di ciò, già da ieri sono state attivate iniziative di solidarietà per le popolazioni colpite e raccolte di fondi. Si sono mobilitate, tra gli altri, le Acli, il Centro di Servizio per il volontariato in Sardegna, in collaborazione con Libera Associazioni nomi e numeri contro le mafie e con il Co.Ge Sardegna, e Confcooperative con conti correnti per «L'Emergenza alluvione Sardegna» su cui raccogliere donazioni.

Per gli abitanti dei comuni della Sardegna centrale rimasti senza casa o impossibilitati a tornarvi, Coldiretti Nuoro Ogliastra ha mobilitato 15 strutture agrituristiche per un totale di 120 camere e 250 posti letto e messo a disposizione trattori e altri mezzi per liberare le strade dalle frane. Servono, però, mangimi, foraggi e altri mezzi pesanti. Le richieste d'aiuto arrivano soprattutto da allevatori di Bitti, Lodé, Fonni, Orgosolo, Escalaplano e Villagrande Strisaili, che non riescono a raggiungere le loro aziende e il bestiame da accudire.

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