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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2014 alle ore 20:15.
L'ultima modifica è del 20 gennaio 2014 alle ore 22:47.

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Ore 17,36.Ci saranno le parlamentarie
Il segretario del Pd spiega che ci saranno «120 circoscrizioni, 4 volte più grandi del Porcellum, di fatto sono collegi plurinominali con il nome che si può mettere sulla scheda, ci sono diverse ipotesi su questo punto e ne discuteremo, ma se nella circoscrizione ci sono 4 candidati, 4 posti da assegnare, il Pd presenterà 4 candidati», e per la scelta dei candidati Renzi si impegna a fare come Bersani le parlamentarie e «il vincolo assoluto della rappresentanza di genere, la nostra esperienza del resto parla per noi, abbiamo una Direzione paritetica e la segretaria pure».

Ore 17,35. Alternanza di genere
«Vincolo assoluto di rappresentanza di genere» secondo lo schema «uomo-donna-uomo-donna» prevede la legge elettorale, così come disegnata da Matteo Renzi. Ma, ha aggiunto con una battuta il segretario Pd, durante la sua relazione alla direzione, «é chiaro che se ne passano tre, il terzo non é che possiamo mandarlo a Casablanca».

Ore 17,35. Da parte del Pd richiesta di preferenze per motivi strumentali
«Chi oggi immagina di usare strumentalmente l'argomento delle preferenze per avere un'eco mediatica significativa può farlo ma noi faremo il collegio plurinominale di 4» perchè «l'accordo politico raggiunto non prevede le preferenze», ha detto Matteo Renzi, liquidando l'opposizione interna che reclama l'introduzione delle preferenze nella riforma elettorale. «Sarebbe una revisione storica di vent'anni di dibattito», ha detto a proposito della richiesta da parte del suo partito.

Ore 17,30. Ingenerosa l'accusa di voler fare le scarpe a Letta
Dopo un'intesa che comprende anche riforme che comporteranno mesi di lavoro «non chiedo riconoscimenti postumi ma dico che è ingeneroso sentirsi dire per mesi che l'obiettivo è fare le scarpe all'esecutivo perchè in questi mesi quanto è stato fatto è stato fatto per consentire al governo di fare ciò che doveva fare», ha detto Matteo Renzi.

Ore 17,28. Vedo Berlusconi perché non sono subalterno
«Avere un giudizio politico su quello che é accaduto in questi vent'anni é legittimo, ma non riconoscere che le regole si scrivono con gli altri corrisponde a un criterio secondo me ingiusto. Io non sono subalterno culturalmente, non mi sento subalterno al punto da avere delle idee che devo cambiare perché Berlusconi la pensa come me», ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd. E ha espresso la sua gratitudine a Silvio Berlusconi «per avere accettato di venire nella sede del Pd». «A chi mi dice 'dovevi parlare a Forza Italia ma non a Berlusconì, ricordo che é una contraddizione in termini. Perché o non si parla con Fi, o si parla con Silvio Berlusconi. Con chi dovevo parlare, con Dudù? È Berlusconi che ha creato Forza Italia», ha detto Renzi.

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