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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2014 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 03 marzo 2014 alle ore 20:56.

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(Reuters)(Reuters)

La crisi tra Ucraina e Russia tiene banco, agita le cancellerie e spaventa i mercati finanziari. Da Kiev l'allarme di giornata ha riguardato un presunto ultimatum russo, ma la Flotta del Mar Nero ha smentito la notizia sulla richiesta di resa (entro le 5 di martedì mattina o attacco), ha reso noto l'agenzia di stampa Interfax Russia, citando un portavoce, liquidandola come «priva di fondamento, una totale assurdità».

Il presidente della Duma di stato, Sergei Naryshkin, ha inoltre precisato, all'agenzia di stampa Itar-Tass, che «l'autorizzazione del Consiglio della federazione (votata sabato su richiesta del Cremlino, ndr) fornisce solo il diritto all'uso dello strumento militare, diritto che può essere esercitato se necessario. Ma per ora, non c'è tale necessità». Sarà il presidente Vladimir Putin eventualmente a prendere tale decisione, ha precisato.

Il ministero degli esteri russo ha poi spiegato che «le unità della flotta basate in Crimea non interferiscono con gli eventi politici interni ucraini. Tutti i movimenti delle unità della flotta si spiegano solo con la necessità di garantirne la sicurezza e di prevenire attacchi di estremisti contro i nostri connazionali». Gli accordi fra Russia e Ucraina, si ricorda, consentono il dispiegamento di 25mila militari, 388 unità navali, inclusi 14 sottomarini non nucleari, 106 aerei fra cui 22 militari.

Duro Obama: il mondo è unito nell'affermare che in Ucraina la Russia ha violato il diritto internazionale, ha affermato il presidente americano, aggiungendo che Mosca è «dal lato sbagliato della storia».

I ministri degli esteri dell'Ue hanno condannato con fermezza la chiara violazione della sovranità dell'Ucraina, chiedendo il ritiro immediato delle truppe russe e una soluzione pacifica della crisi. È quanto si legge nelle conclusione della riunione di oggi a Bruxelles. «In assenza di passi di de-escalation da parte della Russia, la Ue deciderà sulle conseguenze per il rapporto bilaterale». Tra le possibili conseguenze, la sospensione delle trattative in materia di visti (contraria la Slovenia) e sul nuovo accordo Ue-Russia, o «ulteriori misure mirate». Inoltre è confermato che l' Unione e i paesi europei del G8 hanno deciso di «sospendere per il momento» la partecipazione ai lavori preparatori del summit di Sochi.

E domani a Madrid Catherine Ashton avrà un incontro con Serghei Lavrov, approfittando della già prevista visita ufficiale in Spagna del ministro degli Esteri russo, che vedrà re Juan Carlos e il premier Mariano Rajoy oltre all'omologo spagnolo José Manuel Garcia-Margallo: è stato quest'ultimo a dare la notizia dela faccia a faccia, a margine della riunione straordinaria a Bruxelles tra i capi delle diplomazie comunitarie, dedicata alla crisi in Ucraina. L'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione Europea dovrebbe poi proseguire per Kiev.

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