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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 12:53.
Una cinquantina di applicazioni pericolose sono state sospese dal Market di Android durante lo scorso weekend. Non è la prima volta che si verifica un fatto del genere, tuttavia l'occasione ha riportato prepotentemente alla ribalta il tema della sicurezza delle app disponibili per il sistema operativo di Google.
Quest'ultima, infatti, ha dovuto affrontare una volta per tutte un tema caldo: la forse eccessiva libertà di pubblicazione dei software nel Maket. La società di Mountain View lascia più spazio e prevede meno controlli rispetto alla controparte di Cupertino. Apple, dal canto suo, più volte è stata contestata per i rigidi (e tassativi) controlli a cui devono sottoporsi sviluppatori e applicazioni prima di poter essere presenti sull'App Store. Di fatto solo gli iPhone sbloccati che accedono a store alternativi corrono pericoli.
Google ha dovuto correre ai ripari e sarà chiamata ad adottare misure sempre più vincolanti. Prima ha tolto i malware, cioè i software maligni presenti nel Market, e poi implementando finalmente una strategia di sicurezza per risolvere la questione sempre latente. Anche perché i rischi potenziali sono elevati: le app incriminate sono state disattivate da oltre 250 mila smartphone (fonte non ufficiale ma confidenziale) attraverso il cosiddetto "kill switch". Una funzione che nell'iPhone aveva fatto scalpore perché ritenuta rea di lasciare una porta aperta al produttore, ma che oggi è diventata fondamentale, proprio a causa dell'esplosione nell'offerta degli application store. Nella fattispecie, il kill switch permette di disattivare ed eliminare in remoto i programmi nocivi presenti sul telefonino; semplificando, Google invia un comando e le app sono cancellate. Un paracadute pronto ad aprirsi in casi estremi, come quello appena capitato. Un interruttore che permette all'azienda di evitare il diffondersi a macchia d'olio dei malware e delle app dannose. Per fortuna questa volta i software maligni non procuravano una danno eccessivo; certo, si permettevano di prelevare le informazioini personali ma non mettevano a rischio l'integrità del sistema. Google ha preso ulteriori posizioni, spiegando nel blog che sono state messe in essere una serie di misure addizionali per evitare che in futuro si verifichino situazioni del genere. Inoltre, i dispositivi con Android 2.2.1 e successive versioni saranno aggiornati attraverso il Market Security Tool March 2011, che sarà rilasciato nel corso delle prossime ore. Andrà a chiudere le falle che permettevano alle app maligne di funzionare e a bloccare i malware. Però forse non è ancora sufficiente, come fanno notare gli esperti di sicurezza. Qualche voce sottolinea che non è ancora sufficiente, tanto che il numero di potenziali attacchi è destinato ad aumentare. John Pescatore, analista di Gartner, butta sale sulla ferita: se Google vuole fare in modo che Android faccia breccia nel comparto business, "devono fare qualcosa circa la sicurezza".
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