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Questo articolo è stato pubblicato il 09 marzo 2011 alle ore 13:19.

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Android non si ferma più: negli smartphone superata (negli Usa) anche RimAndroid non si ferma più: negli smartphone superata (negli Usa) anche Rim

Ormai non fa quasi più notizia. Il sistema operativo mobile di Google continua la sua marcia travolgente e si issa a fine gennaio in testa alla classifica stilata da comScore relativamente alle piattaforme per smartphone più diffuse fra gli utenti statunitensi. Nel dettaglio, Android cattura una fetta di mercato pari al 31,2%, distanziando di poco Research in Motion al 30,4% (ma la casa canadese ha perso però 5.4 punti rispetto a ottobre 2010) e marcando invece un solco sostanziale nei confronti di Apple (stabile al 24,7%), Microsoft (scesa all'8%) e Palm (3,2%). Percentuali che delineano chiaramente i rapporti di forza di un mercato che, secondo i calcoli della società di ricerca, interessa direttamente 65,8 milioni di americani (tante sono le persone in possesso di uno smartphone nel periodo compreso fra novembre 2010 e gennaio 2011) e indirettamente ben 234 milioni di individui (tanti coloro che hanno usato un cellulare multifunzione nello spazio di tempo considerato).

Perché è importante questa ulteriore vittoria di Google? Tante le possibili letture del risultato di cui sopra. La prima, la più evidente, è la seguente: Android è l'unica piattaforma per super telefonini a guadagnare nuovi utenti, tutte le altre perdono. Chi più, chi meno. La seconda, non meno importante, chiama in causa Rim: da sempre, negli Usa, i BlackBerry sono stati il prodotto bandiera in campo smartphone. Oggi il loro posto, nel gradimento degli utenti a stelle e strisce, è stato preso dai terminali che utilizzano il software e i servizi Web made in Mountain View. Un altro indicatore favorevole a Google è inoltre quello legato ai produttori di terminali: gli analisti piazzano in testa Samsung con il 24,9% e alle sue spalle finiscono Lg (con il 20,8%) e Motorola (con il 16,5%). Guarda caso tre vendor (due coreane e una americana) che su Android hanno scommesso e scommetteranno molto per raggiungere i rispettivi obiettivi.

Un'ultima interpretazione dei dati di comScore, elaborati censendo oltre 30mila fra consumatori e professionisti con almeno una linea mobile attiva, riguarda infine Apple e Microsoft. La società di Cupertino sembra aver raggiunto ormai il punto più alto della parabola di crescita ma ha comunque mantenuto l'iPhone al rango di terza scelta assoluta e potrebbe presto tornare a crescere a buoni ritmi grazie alla disponibilità (da febbraio) del melafonino di quarta generazione nel catalogo di Verizon. Per il gigante di Redmond, invece, le prime risposte concrete dal campo per Windows Phone 7 non sono così buone come sembravano e puntualmente ecco materializzarsi un'ulteriore discesa nella market share della piattaforma, arrivata ai minimi storici anche negli Usa.

Il "caso" Microsoft, insieme al fenomeno Android, è quello che suscita le maggiori attenzioni degli analisti dell'industria mobile. L'accordo con Nokia per portare il suo sistema operativo a bordo degli smartphone della casa finlandese cambierà nel breve periodo l'atteggiamento di utenti e operatori nei confronti di Windows Phone, comunque ancora accreditato di buone prospettive quanto a livelli di adozione? Sul mercato americano, osserva qualcuno, uno dei problemi per Microsoft è quello di non avere ancora oggi un terminale WP7 a listino di Verizon e Sprint, rispettivamente il primo e terzo carrier mobile Usa. Tale lacuna verrà colmata solo entro giugno ma anche gli altri big della telefonia mobile d'Oltreoceano (AT&T e T-Mobile) potrebbero non accelerare i propri sforzi sulla piattaforma di Microsoft in attesa di capire concretamente quali aggiornamenti verranno ad essa apportati nei prossimi mesi.

A Redmond, a inizio gennaio, si professava massima fiducia in virtù delle due milioni di licenze di Windows Phone 7 vendute ma tale buona accoglienza, evidentemente, non si è ancora del tutto concretizzata. In attesa di vedere sul mercato il primo frutto dell'alleanza con Nokia, Microsoft deve necessariamente far crescere la propria piattaforma per non perdere ulteriore terreno nei confronti di Android, Apple iOs e dei BlackBerry di Research in Motion. Un primo timido segnale in tal senso arriva dal fronte delle applicazioni: il numero di apps oggi disponibili nel Marketplace dedicato ai Windows Phone è salito a 9mila (nell'App Store di Apple ve ne sono oltre 350mila e in quello Android oltre 100mila) e cresce mediamente di circa 100 unità al giorno, mentre gli sviluppatori che scrivono programmi per il nuovo sistema operativo sono circa 32mila e l'apposito tool kit è stato scaricato oltre un milione di volte. A dare questi numeri è stato nel blog ufficiale della società Todd Brix, senior director del Windows Phone Marketplace, che ha espresso molto ottimismo circa i possibili riscontri delle apps a pagamento e la valenza del Global Publisher Program, progetto finalizzato a portare nell'ambiente mobile di Microsoft anche i developers più piccoli e meno strutturati. Basterà per risollevare la china e preparare al meglio il debutto dei primi Nokia Windows Phone?

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