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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2011 alle ore 12:01.

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La Google TV è (al momento) un flopLa Google TV è (al momento) un flop

In Italia non è ancora arrivata e c'è anche chiedersi se mai ci arriverà. La Google TV, la televisione intelligente che la società di Mountain View ha sviluppato sulla piattaforma Android – in collaborazione con Sony (che fornisce i televisori), Intel (i processori) e Logitech (decoder e periferiche varie) – ha per il momento deluso le aspettative anche là dove è nata, negli Stati Uniti.

Lanciata in autunno non senza problemi, vedi i ritardi della disponibilità delle applicazioni delle terze parti e i bachi dell'interfaccia per non dimenticare gli scontri fra Google e i broadcaster Usa, presenta oggi un bilancio in rosso e a darne sostanza è proprio una delle aziende che ha contribuito a darle vita, e cioè Logitech.

La società svizzera, infatti, ha ufficializzato i risultati della trimestrale confermando come le vendite del set top box Revue, uno degli strumenti caratterizzanti il pacchetto di entertainment confezionato da Google, abbiano generato solo cinque milioni di dollari rispetto ai circa 20 milioni previsti. Stando a quanto si apprende, il Ceo di Logitech Gerald Quindlen è dell'idea di non abbandonare il progetto e lo prova il fatto che a partire da questo mese il prezzo di listino del Revue sarà abbassato a 249 dollari (dai circa 300 iniziali) proprio per dare nuovo impulso a una domanda che fino ad oggi si è rivelato freddina.

Da Google sono pervenuti commenti ai risultati di Logitech ma uno statement, almeno quello, è stato reso pubblico per dire in buona sostanza che il fenomeno delle Internet Tv è solo agli inizi e che l'azienda sta già lavorando a una nuova versione della TV che andrà ad integrare come opzione di serie l'Android Market per il download delle applicazioni direttamente dallo schermo del televisore.

C'è anche da dire che il gigante californiano, da parte propria, ha portato avanti gli aggiornamenti dovuti alla componente software (soprattutto sul fronte della sicurezza del sistema) ma resta il fatto che l'idea che la Tv potesse regalare l'ennesimo botto alla compagnia di Mountain View rimane per il momento solo tale. Troppo forte, a quanto pare, l'ingerenza dei broadcaster che trasmettono via etere o via cavo, per altro attivatisi per offrire alla propria clientela servizi di intrattenimento avanzati ad hoc, e di conseguenza non adeguati gli attuali ritorni per Google alla voce pubblicità. Senza dimenticare una concorrenza che porta per esempio il nome di Netflix, il cui servizio è ancora considerato dagli utenti statunitensi il modo più semplice e a più buon mercato per entrare nel mondo delle Smart Tv.

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