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Questo articolo è stato pubblicato il 10 maggio 2011 alle ore 11:15.

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Google porta i film nell'Android Marketplace. Parte la sfida nella nuvola ad AppleGoogle porta i film nell'Android Marketplace. Parte la sfida nella nuvola ad Apple

Oltre alle app, gli utenti di smartphone e tablet dotati del sistema operativo di Google potranno presto scaricarsi anche le nuove pellicole sfornate dalle major del cinema. La possibilità di noleggiare film dall'Android Marketplace, il negozio virtuale di applicazioni per device mobili della casa di Mountain View, è infatti una delle novità che arrivano da San Francisco dove si è svolta la conferenza I/O per gli sviluppatori. Il servizio permetterà di scaricare in modalità streaming il file digitale su pc, computer a tavoletta e cellulari.

La musica "cloud based"
Il colosso Usa del web, ha anche annunciato anche di avere lanciato un servizio di musica online, disponibile per un primo tempo solo su invito. Secondo le prime indicazioni, il nuovo servizio permetterà di «scaricare una collezione di musica per ascoltarla dappertutto». Di Google Music, servizio "cloud based", se ne parla da mesi ed è considerato dalla comunità tecnologica un ulteriore fronte di sfida fra Google ed Apple. Quello della musica da fruire (a pagamento) da Internet è come noto un business assai ambito e per questo la società californiana sembra pronta a lanciarsi decisamente in questo mercato con una soluzione che permetterà agli utenti di riprodurre la propria musica preferita direttamente dai tablet o dagli smartphone su cui gira il sistema operativo Android (dalla versione 2.2 in avanti).

Magic moment per l'ecosistema androide
L'evento dedicato agli sviluppatori era l'occasione per ribadire il momento di grazia di Android e del suo ecosistema e Google ne ha ovviamente approfittato per snocciolare numeri su numeri. Dai 100 milioni di dispositivi oggi in circolazione basati per l'appunto sulla sua piattaforma mobile ai 310 diversi modelli di terminali androidi in vendita in oltre 110 Paesi al mondo, dai 36 produttori di cellulari ai 215 carrier telefoninci che hanno adottato Android per finire in bellezza con il numero di sviluppatori, salito a 450mila, che scrivono applicazioni sfruttando il codice open source del software di Mountain View. Un esercito che in Google contano di sfruttare al massimo per vincere la guerra delle apps con Apple (in primis), Microsoft e Research in Motion ed aumentare il numero di nuovi dispositivi attivati ogni giorno, salito a 400mila.

Arriva Android 3.1
L'atteso aggiornamento della piattaforma, intanto, è arrivato e Android 3.1 si può a tutti gli effetti definire la prima evoluzione dell'attuale sistema operativo per tablet di Google, e cioè Honeycomb, installato su tutte le tavolette (Samsung, Motorola, Htc, Lg) di nuova generazione. Le novità riguardano alcuni affinamenti dell'interfaccia utente, il già citato nuovo servizio per il noleggio dei film e la capacità di collegarsi via Usb a periferiche quali tastiere e controller di gioco. Sui telefonini, invece, l'aggiornamento in arrivo nel quarto trimestre si chiama come già noto Ice Cream Sandwich e porterà di fatto sugli smarphone Android le funzionalità, anche a livello di user interace, della versione 3.0 (Honeycomb).

Domotica stile Mountain View
A completare il quadro della prima giornata della I/O conference è quindi arrivato Android@Home, e cioè un sistema aperto agli apparati di terze parti che ruota intorno al software di Google e che aspira a diventare il cervello digitale della casa. In poche parole tutti i dispositivi Android presenti fra le mura domestiche parlano fra di loro e non si limitano ai soliti smartphone, tablet, computer e Tv: in futuro il software di Google comanderà le luci e i sistemi di irrigazione per le piante, le applicazioni che lo supportano interagiranno con cyclette di nuova generazione per monitorare il battito cardiaco. Tutto in attesa dei botti di domani, fra cui in lista c'è quello del primo netbook con sistema operativo Chrome OS, nome in codice Alex, prodotto su cui dovrebbe apporre la propria firma Samsung.

Google music brucia sul tempo iCloud di Apple
Tornando a Google Music, il servizio - hanno confermato alcuni executive della società - si presenterà con i connotati di servizio in streaming e per il momento opererà ancora in modalità di test. Music Beta by Google è non a caso la sua definizione precisa e sarà ristretto inizialmente a una selezionata lista di utenti e non al grande pubblico. L'annuncio, in ogni caso, arriva prima di quello di Apple, che dovrebbe togliere i veli al proprio iCloud.com (in poche parole la versione nella nuvola di iTunes) a giugno, in occasione della sua Worldwide Developer Conference.

E segue quello di Amazon, prima ad aver tracciato il solco di questa nuova frontiera della musica digitale, che offre a milioni di persone la possibilità di gestire le proprie canzoni direttamente via browser, senza preoccuparsi quindi di archiviare file nel pc o in hard disk esterni, sfruttando i server dei provider. Music, in estrema sintesi, funzionerà così: gli utenti in possesso di un account Google ascoltare potranno caricare nella piattaforma cloud di Mountain View le proprie canzoni e lì potranno ascoltarle, in qualsiasi momento, attraverso i propri device - che supportano Adobe Flash, e quindi iPhone, iPod e iPad sono tagliati fuori - collegati in Rete.

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