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Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2011 alle ore 20:32.

Google vuole allargare i confini del suo sistema operativo Android dedicato a cellulari e tablet. E ha lanciato da poco un kit per progettare e costruire accessori hardware da collegare con gli smartphone. Ma il cuore tecnologico del kit risiede in un microcontroller inventato a Ivrea: Arduino. È una scheda elettronica jolly utilizzata da designer, architetti, ingegneri e creativi. Abilita la gestione di installazioni interattive, piccoli robot, modellini di aeroplano, strumenti musicali, luci ed effetti sonori. Non richiede conoscenze approfondite di informatica e permette di costruire prototipi a basso costo.
È una sorta di laboratorio artigianale dove i tecnoappassionati mettono alla prova le loro idee. Da poco Arduino fa parte del programma Android Open Hardware di Google: attraverso un cavo usb gli utenti possono connettere i cellulari con una scheda elettronica e assemblare applicazioni interattive. Sperimentano, giocano e arricchiscono l'ecosistema di gadget e dispositivi attorno ad Android. È un'intuizione che segue il successo di Kinect, un controller collegato alla console Xbox di Microsoft in grado di rilevare i movimenti delle persone che ha abilitato l'invenzione di gadget artigianali costruiti dagli appassionati.
Durante il recente I/O Summit a San Francisco Google ha lanciato le interfacce per la programmazione delle applicazioni (api) che permettono la connessione con gli accessori. La scheda elettronica inclusa nel Development Kit per Android Open Hardware ha un Arduino Mega2560.
Il microcontroller piemontese può contare sul supporto di una vasta community con team di sostenitori in quaranta nazioni. Ha all'attivo, per esempio, Trackduino per tracciare gli spostamenti, Ardupilot nella gestione del volo dei modellini di aeroplani, Arduinome per la musica. Arduino deriva da un'iniziativa didattica per semplificare l'accesso delle tecnologie interattive agli studenti. Ma presto viene adottato da altre comunità.
Negli Stati Uniti e in Cina alcune startup progettano dispositivi hardware a partire da Arduino, ad esempio per il monitoraggio dei consumi energetici domestici. Inoltre è entrato da tempo nella programmazione didattica di laboratori universitari e corsi di specializzazione. Da poco ha anche una sua vetrina online per i progetti più interessanti, Arduino Store, ma l'accesso è ancora ristretto prima del debutto ufficiale. Sono in corso, invece, sperimentazioni nelle scuole superiori italiane.
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