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Questo articolo è stato pubblicato il 11 maggio 2011 alle ore 09:49.

Oltre alle apps, gli utenti di smartphone e tablet dotati del sistema operativo di Google potranno presto scaricarsi anche le nuove pellicole sfornate dalle major del cinema. La possibilità di noleggiare film dall'Android Marketplace, il negozio virtuale di applicazioni per device mobili della casa di Mountain View, è infatti una delle novità che arrivano da San Francisco dove è in corso la conferenza I/O per gli sviluppatori.
Il servizio permetterà di scaricare in modalità streaming il file digitale su pc, computer a tavoletta e cellulari e Google ha già fissato i prezzi per le prime migliaia di titoli disponibili: 1,99 dollari per i film in qualità normale, 4,99 dollari in alta definizione.
La musica "cloud based"
Altro botto annunciato era quello del servizio di musica "in the cloud" ed il botto è puntualmente arrivato. Music Beta, e il nome spiega chiaramente come sia ancora un "work in progress" tra l'altro riservato a selezionati utenti nordamericani, è la risposta della compagnia californiana al Cloud Drive di Amazon e il guanto di sfida a quello che sarà l'offerta nella nuvola di Apple con iTunes. E cioè un servizio a invito che offre gratuitamente, a chi possiede un account Google, la possibilità di caricare nella nuvola i propri file musicali e poi riprodurli da qualsiasi dispositivo Android dotato di una connessione a Internet e in grado di supportare Adobe Flash (iPhone, iPod e iPad sono quindi tagliati fuori).
L'annuncio, in ogni caso, arriva prima di quello di Apple, che dovrebbe togliere i veli al proprio iCloud.com a giugno, in occasione della sua Worldwide Developer Conference. E segue quello di Amazon, prima azienda ad aver tracciato il solco di questa nuova frontiera della musica digitale, che offre a milioni di persone la possibilità di gestire le proprie canzoni direttamente via browser, senza preoccuparsi quindi di archiviare file nel pc o in hard disk esterni, sfruttando i server dei provider. La musica è quindi dell'utente - per il momento di accordi fra Google e le case discografiche evidentemente non ce ne sono – e l'unico limite in tal senso è quello della quantità di brani da poter parcheggiare nello spazio Web di Google, al momento 20mila. Stando ai bene informati, Music Beta è però solo il primo passo: l'idea originale di creare un servizio assolutamente innovativo nel suo genere (arricchito da tecnologie di ricerca e di riconoscimento audio) non sembra essere tramontata, anche in termini di offerta di contenuti, ma è difficile ipotizzare oggi un ruolo attivo delle major.
Magic moment per l'ecosistema androide
L'evento dedicato agli sviluppatori era l'occasione per ribadire il momento di grazia di Android e del suo ecosistema e Google ne ha ovviamente approfittato per snocciolare numeri su numeri. Dai 100 milioni di dispositivi oggi in circolazione basati per l'appunto sulla sua piattaforma mobile ai 310 diversi modelli di terminali androidi in vendita in oltre 110 Paesi al mondo, dai 36 produttori di cellulari ai 215 carrier telefoninci che hanno adottato Android per finire in bellezza con il numero di sviluppatori, salito a 450mila, che scrivono applicazioni sfruttando il codice open source del software di Mountain View. Un esercito che in Google contano di sfruttare al massimo per vincere la guerra delle apps con Apple (in primis), Microsoft e Research in Motion ed aumentare il numero di nuovi dispositivi attivati ogni giorno, salito a 400mila.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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