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Questo articolo è stato pubblicato il 22 giugno 2011 alle ore 18:12.

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(Corbis)(Corbis)

Presto telefoneremo via internet e faremo video chiamate direttamente nel browser, grazie anche all'impegno di Google: ha appena annunciato che sta per introdurre un anti-Skype nel proprio browser Chrome. Sarà basato su standard aperti (open source). Significa che potremo (video)parlare con altri utenti senza bisogno di installare programmi né plug-in.

E' la tecnologia WebRtc, basata su Html 5.0 (futuro standard del web) e javascript. Al momento Google l'ha integrata in Chromium, anticamera per l'arrivo in Chrome. Una data precisa ancora non c'è, ma per il momento Google ha pubblicato un'applicazione d'esempio, che però gli utenti devono compilare per conto proprio sul pc.

L'idea è che questa iniziativa di Google è una finestra sul futuro della videocomunicazione su IP. WebRtc è del resto espressione di un progetto di più ampio respiro, su un nascente standard del web, Real time communications. Vi lavorano varie aziende, tra cui anche Mozilla (autori di Firefox) e Opera e che farà parte dei browser prossimi venuti: integrare in questi ultimi tecnologie standard aperte per (video)comunicazioni dirette tra utenti. Google è in prima fila anche grazie all'acquisizione di Global IP Solutions per 68 milioni di euro nel 2010.

La trasmissione dell'audio utilizza due codec aperti: iSac per connessioni a banda larga e iLBC per quelle più lente. Per il video invece si userà VP8, realizzato dallo stesso Google.

Google fornirà anche Api (Application program interface) agli sviluppatori, che potranno così arricchire il progetto con nuove idee. Immaginiamo per esempio di poter video comunicare gratis mentre si gioca online via browser con altri utenti; oppure con l'assistenza tecnica del sito da cui abbiamo comprato un prodotto. Chiunque sviluppi siti o applicazioni web potrebbe adattare il progetto alle proprie esigenze. Poiché la tecnologia sfrutta browser, è multi-piattaforma per definizione: adatta non solo ai pc, ma anche a cellulari e tablet, dove la presenza di Skype non è ancora inossidabile.

E' uno scontro, di filosofie e di business contro Skype, la cui acquisizione da parte di Microsoft è stata appena confermata, con il via libera dell'Antitrust.

Da una parte c'è il mondo tradizionale, rappresentato da Microsoft e da Skype, delle applicazioni installate come client e che hanno un codice proprietario. Modificabile solo dalle aziende che controllano il software. Dall'altra, c'è il mondo open e web appoggiato da Google, Mozilla, dove tutto è basato su browser e i cui servizi possono essere variati a volontà da qualsiasi sviluppatore.

Questa seconda possibilità è più immediata (non richiede di installare alcunché) e si apre a infinite variabili grazie all'impegno degli sviluppatori di terze parti. D'altro canto, l'accoppiata Microsoft-Skype ha dalla propria il vantaggio di avere già una base consolidata di utenti e di utilizzare una tecnologia matura e affidabile. L'esito dello scontro è destinato a orientare il futuro della comunicazione internet in un senso o nell'altro.

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