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Questo articolo è stato pubblicato il 26 agosto 2011 alle ore 14:37.

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Samsung Galaxy SSamsung Galaxy S

Ennesima puntata nella sempre più intrigata vicenda giudiziaria che vede contrapposte Apple e Samsung. Ieri l'altro la società di Cupertino aveva incassato a proprio favore una nuova ingiunzione preliminare dal tribunale dell'Aja (dopo quella, relativa ai tablet Galaxy Tab emessa dai giudici della corte distrettuale di Düsseldorf) che una volta esecutiva avrebbe bloccato in alcuni Paesi europei (l'Italia non era fra questi) le vendite degli smartphone Android Galaxy S, Galaxy S II e Ace del produttore coreano.

Ebbene, a una lettura più approfondita delle motivazioni effettuata dagli esperti in materia di cause legali sui brevetti e la proprietà intellettuale, a perderci di più da questa ulteriore scontro sarebbe invece l'azienda californiana.

L'assunto deriva dai due elementi sostanziali. Il primo: a Samsung basterà apportare un aggiornamento software ai suoi dispositivi, e precisamente sostituendo la versione 2.x del sistema operativo Android con la più recente release 3.0, per continuare a vendere indisturbata i suoi smartphone in tutto il Vecchio Continente. Il secondo: il giudice ha invalidato uno dei brevetti di Apple, e nello specifico quello relativo alla modalità di attivazione della schermata di blocco, per il quale esiste un caso di "priority art", e cioè un precedente riferibile alla stessa tecnologia protetta da copyright.

In poche parole la sola violazione imputabile a Samsung, e a confermarlo pubblicamente è stato ieri uno dei suoi avvocati, riguarderebbe il sistema di consultazione delle immagini presenti nella photogallery del telefono. Particolare di poco conto, dunque, e facilmente superabile con l'aggiornamento software di cui sopra: logico di conseguenza immaginare che prima della data di decorrenza (fissata per il 13 ottobre) dell'ingiunzione, la società asiatica possa intervenire in merito.

A rovinare la giornata di Apple, quella che ha sancito il passaggio di consegne fra Steve Jobs e Tim Cook, è comunque il fatto che il secondo brevetto ritenuto da Apple oggetto di violazione da parte di Samsung - quello relativo allo swipe per bloccare e sbloccare lo smartphone - è stato invalidato dal giudice dell'Aja in quanto sussiste un caso evidente di "priority art". Un'altra azienda, e nella fattispecie un piccolo produttore svedese, ha già utilizzato (secondo la ricostruzione fatta dal sito specializzato Foss Patent) la modalità "swipe" per bloccare/sbloccare la tastiera portando sul mercato nel 2005 il cellulare Neonode N1m con sistema operativo Windows Ce. Esistendo quindi tale precedente, per il giudice il brevetto della Mela non risulta essere valido e non c'è nessuna violazione su cui discutere.

L'ulteriore tegola cascata in capo ad Apple, infine, riguarda la tanto discussa copia del design dell'iPad, operazione cui sarebbe ricorsa in modo illegale Samsung per disegnare e sviluppare i suoi Galaxy Tab. Ebbene il giudice ha rigettato le argomentazioni di Cupertino citando anche in questa circostanza casi di "priority art", vedi il Compaq TC1x00, e sottolineando come il design minimalista dell'iPad lo rende di per sé poco adatto alla tutela del design. Idem, a detta del tribunale dell'Aja, per gli smartphone: i Galaxy di Samsung non sono in alcun modo una copia dell'iPhone. E visto e considerato che i giudici di uno Stato membro dell'Unione europea sono tenuti a considerare le decisioni prese da un tribunale di un altro Stato Ue (rispetto alla legge europea in discussione), ecco per Apple materializzarsi lo scenario peggiore: quello di non poter più avanzare causa a nessun produttore relativamente alla questione dello "swipe" e del form factor della sua tavoletta.

La partita legale è comunque solo all'inizio e, a meno di improvvisi cambi di strategia da parte di Apple finalizzati a trovare un accordo extra giudiziale, e non si possono ovviamente e tecnicamente escludere nuovi colpi di scena. Che potrebbero avere ricadute anche importanti sulle cause in essere dall'altra parte dell'oceano.

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