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Questo articolo è stato pubblicato il 27 agosto 2011 alle ore 15:04.

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Quella che era considerata l'arma della (presunta) rivincita di Hewlett Packard in campo mobile potrebbe diventare un importante asset per uno dei principali produttori di chip per smartphone e tablet, e cioè Qualcomm. Nulla di ufficiale, ovviamente, ma l'ipotesi formulata giorni fa Jack Gold, un'analista di J. Gold Associates, ha i requisiti per diventare realtà.

La società californiana è infatti l'unica ad aver sviluppato processori compatibili con la piattaforma WebOs e per questo è di "diritto" la prima candidata a rilevarla da Hp se e quando quest'ultima la metterà sul mercato, a prescindere dalla cessione o dallo spin off della divisione Personal System Group, cui fanno capo i pc made in Palo Alto.
L'ipotesi di Gold regge rispetto al fatto che Qualcomm potrebbe offrire ai produttori di tablet e smartphone un pacchetto completo, composto da Cpu, processore grafico, chip per la connettività wireless e per l'appunto un sistema operativo ben più performante di Brew, la piattaforma proprietaria utilizzata in limitati modelli di telefonini di fascia bassa. Un pacchetto perfettamente integrato, una sorta di vero e proprio ecosistema hardware e software per device mobili di nuova generazione. Certo il produttore californiano non rinuncerebbe a sviluppare prodotti (a tecnologia Arm) per Windows Phone 7 e Android ma WebOs potrebbe essere considerato un'ottima alternativa da esibire a catalogo.

In lizza per il sistema operativo che rappresentò la grande scommessa di Palm, prima che questa finisse nel mirino di Hp, ci sono comunque, almeno sulla carta, altri illustri pretendenti. Google ed Apple, per ovvie ragioni, sono al momento defilate mentre più interessate all'operazione potrebbero essere aziende come Samsung, Htc o la stessa Amazon, che si appresta ad entrare a breve nel mercato dei tablet con un dispositivo Android. Fra i possibili candidati ci sono quindi Research in Motion, che però sembra aver puntato tutto sulla piattaforma Qnx, e Facebook. A detta di alcuni osservatori di mercato, il social network di Marck Zuckerberg potrebbe avere ambizioni in tal senso con l'obiettivo mirato di costruire un'offerta applicativa propria, simile a quella di Google ma indipendente e basata sull'uso dello standard Web Html 5, e in grado soprattutto di garantirle il totale controllo delle informazioni degli utenti.

Non è comunque escluso che WebOs rimanga di proprietà di Hp fino a quando da Palo Alto garantiranno il supporto tecnico e gli aggiornamenti software del caso. E in tema di possibili e presunti cessioni è arrivata nelle scorse ore la risposta ufficiale di Samsung in merito ai rumors che la vedevano al lavoro per accaparrarsi la divisione computer. I portavoce del chaebol coreano hanno infatti negato, con un mirato quanto stringato post sul blog ufficiale della compagnia, qualsiasi interesse per il business in questione senza entrare nel merito dei presunti accordi intavolati con alcuni produttori Oem taiwanesi (Quanta Computer, Compal Electronics e Pegatron Technology) come riportato da varie testate hi-tech nei giorni scorsi.

Samsung, in altri termini, fa capire di non voler entrare nella battaglia dei prezzi cui sarebbe costretta se dovesse vendere oltre 50 milioni di pc l'anno (ai suoi 10 milioni si dovrebbero aggiungere i 40 milioni attualmente commercializzati da Hp) e rimanere fedele al copione che la vede sviluppare margini importanti con prodotti d'élite come il notebook ultraleggero Serie 9 (a listino a 1.699 dollari negli Usa). Casomai la priorità dell'azienda è un'altra, e cioè quella di crescere nel segmento degli smartphone sotto i 200 dollari in mercati emergenti come Cina, India e Sud America. Magari con telefonini basati su sistema operativo WebOs.

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