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Questo articolo è stato pubblicato il 05 ottobre 2011 alle ore 19:24.

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A 24 ore dal lancio dell'iPhone 4S è già tempo di fare i primi bilanci. Non legati alle vendite del nuovo melafonino (visto che nei negozi americani arriverà solo il 14 ottobre) bensì riferiti all'umore e alle sensazioni che il mancato annuncio del tanto atteso iPhone 5 ha generato fra utenti, addetti ai lavori e analisti di mercato.

Proprio da un'autorevole esponente di questi ultimi, e cioè Carolina Milanesi, Research VP Consumer Technologies and Markets di Gartner, è arrivato in esclusiva per il Sole24ore.com questa riflessione: "a mio avviso la delusione per il mancato annuncio è di chi si aspettava un nuovo design dell'apparecchio e non legata al fatto che Apple non ha dato al consumatore nulla di nuovo.

Tutte le funzionalità di cui si era parlato alla vigilia sui blog sono state integrate. L'assistente vocale Siri è totalmente nuovo come concetto e verrà reso disponibile anche in lingua italiana. Apple continua quindi a differenziare con l'esperienza totale della sua offerta mobile, e non solo con l'hardware. C'è da chiedersi casomai una cosa: le aspettative adesso sono tali per cui il mercato potrebbe in futuro rimanere deluso nel caso in cui Apple non vada ad offrire qualcosa di totalmente unico".

L'interpretazione di Milanesi tende quindi a smorzare il sentimento negativo di chi, soprattutto a livello di consumatori finali, si aspettava in effetti qualcosa di più dall'evento di ieri. Certo il fatto che Wall Street abbia reagito freddamente alla presentazione tenuta dal Ceo Tim Cook ha lasciato il segno ma anche in questo caso stiamo parlando di una compagnia arrivata a valere sui listini più di tutte le altre aziende del mondo.

Fra le tante considerazioni emerse nelle ultime 24 ore ce n'è una particolarmente interessante, e chiama in causa i carrier telco. Sarebbe infatti imputabile agli operatori mobili la vera ragione per cui Apple non ha messo in vetrina un prodotto rivoluzionario anche nel form factor e non solo nelle funzionalità. E per un motivo in buona sostanza semplice e già manifestatosi quando fu lanciato l'iPhone 3GS: la durata del contratto, due anni, cui At&T e compagnia ricorrono per mettere a catalogo lo smartphone della Mela. La questione regge su questa tesi: perché creare una possibile spaccatura fra gli utenti del melafonino che spendono parecchi denari in traffico dati portando sul mercato un prodotto completamente diverso da quello attualmente in commercio? L'iPhone 4S è comunque dotato di funzionalità che non lo riducono a semplice upgrade del modello precedente e garantisce nel contempo la continuità perseguita a partire dal lancio del modello 3G. Così facendo, Apple e i carrier possono contare di accaparrarsi nuovi clienti ogni anno e non ogni due come invece imporrebbe il contratto.

C'è però da considerare anche il rovescio della medaglia, rappresentato da coloro che essendo già utenti dell'iPhone più recente non vedono nel 4S motivi validi per cambiare apparecchio e pagare le penali all'operatore (negli Usa viene definito "early termination fee") per aggiornare o rivedere del tutto il piano tariffario in essere. In molti casi si verificherà, per contro, una situazione che vedrà un passaggio di consegne in famiglia: il vecchio iPhone 3GS finisce nelle mani di moglie o figli e il papaà di turno corre ad acquistare il nuovo 4S. Per farla breve, Apple ha creato, con un solo prodotto, un circolo virtuoso a prova di brusche interruzioni, e là dove non convince i suoi adepti in campo mobile a passare di dodici mesi in dodici mesi al nuovo nato ecco che a rimpolpare la schiera di suoi clienti ci pensano coloro che magari fino a ieri avevano fra le mani uno smartphone Android o con a bordo Windows Mobile. Per quanto accolto con qualche scetticismo non ipotizzabile alla vigilia, l'iPhone 4S non dovrebbe certo entrare negli annali della storia di Apple come un prodotto fallimentare.

Certo che, come tutti o quasi credevano, se fosse stato annunciato l'iPhone 5, la società di Cupertino avrebbe rischiato di dare un'ulteriore poderosa spallata all'industria mobile. Stando infatti a una ricerca condotta da InMobi, il 41% degli utenti statunitensi, canadesi e messicani aveva confermato la scorsa settimana l'intenzione di acquistare l'iPhone 5 come nuovo smartphone e il 50% di questi lo avrebbe acquistato entro sei mesi dal lancio. Se entrambe le ipotesi si fossero concretizzate, Apple avrebbe fatto un salto in avanti sostanzioso in termini di market share globale, passando dal 27 al 41%. Per contro, solo il 15% dei consumatori aveva dichiarato che sarebbe andato di corsa ad acquistare l'iPhone 4S.

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