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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2011 alle ore 21:17.

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"L'unico cloud con la rete dentro": il claim della nuova campagna di Telecom Italia a supporto della sua Nuvola Italiana, a poco più di un anno dal lancio, è anche la sintesi estrema di quella che vuole essere il carattere distintivo dell'offerta di cloud computing dell'ex operatore monopolista.

Infrastruttura di telecomunicazione, servizi informatici e applicazioni: il puzzle che compone la proposta di Telecom è fatta di tre elementi sostanziali. E tre sono le macro soluzioni rivolte, in modalità servizio e a consumo, alle aziende italiane di medie e grandi dimensioni: Nuvola It Data Space (dedicata allo storage e confezionata in collaborazione con Emc), Nuvola It Mobile Apps (per le applicazioni aziendali fruite via device mobili) e Nuvola It Virtual Desktop (per la virtualizzazione delle postazioni da scrivania). A queste si aggiungono le diverse applicazioni dei partner di Telecom – l'obiettivo è di renderne disponibili qualche migliaio a regime (oggi quelle mobili sono 50 e arriveranno a 100 entro il primo trimestre del 2012) - e, collaterali alla piattaforma, le proposte cloud di Impresa Semplice per il comparto delle piccole imprese e degli uffici.

Il modello Telecom, per chiudere il cerchio, non esclude nessuna modalità di accesso al cloud – pubblico, privato o ibrido – e di tipologia di servizi erogabili (IaaS, PaaS e SaaS, con quest'ultima che spazia dall'Erp al Crm al fleet management fino all'energy management per la Pa) e vede la componente It e quella telco come un unico elemento che coniuga le prerogative e le specificità di entrambi.
Il bilancio del primo anno di vita della Nuvola, illustrato alla stampa stamattina a Milano, è il seguente: 1.500 contratti attivati, una buona parte dei quali con aziende di medio grandi dimensioni. Una su cinque è pubblica (il Comune di Milano è fra questi). I server equivalenti attualmente in esercizio sono 1.753, il triplo rispetto a quelli di un anno fa, mentre è arrivato a 563 terabyte il volume di dati gestito e a 335 terabyte quello delle attività di back up. Ma si tratta per Telecom di un business profittevole? Alla domanda ha risposto Simone Battiferri, Responsabile della Direzione Top Clients della società: "lo è dal punto di vista delle operations, non ancora da quello del cash out, anche perché 50 milioni di euro sono stati investiti a supporto del progetto solo nell'ultimo anno. Il mercato dei servizi cloud in Italia vale circa 400 milioni di euro? Sono ancora pochi, in effetti".

"Lo stato dell'economia – ha esteso il concetto Battiferri – sta imponendo alle aziende di comprimere la spesa in soluzioni informatiche tradizionali. Ma il mercato non è fermo, nonostante le apparenze. Gli investimenti delle aziende sono a crescita zero ma guardando lo spaccato della spesa ad essere in negativo sono essenzialmente le componenti hardware mentre alcune voci, fra cui la sicurezza e i servizi cloud, che mostrano un tasso di crescita composito annuo fino al 2014 ben oltre le due cifre, sono in aumento". L'ottimismo in casa Telecom quindi non manca e al di là degli slogan d'ufficio la convinzione che ci sia un mercato potenziale enorme per il cloud, tanto che Nuvola Italiana è un progetto "che si indirizza – ha infine concluso il managerr - a un bacino di circa 20mila aziende prospect. Le applicazioni sono richieste come servizio, è una tendenza ineluttabile".

Come Telecom sta ingaggiando le aziende a salire nella sua Nuvola è presto detto. Entrati nel data center del provider, le imprese possono trovare le applicazioni e i servizi loro necessari in un marketplace virtuale dove molti dei partner (Olivetti è fra questi e con particolare focalizzazione sulle soluzioni mobili) rendono disponibili le loro soluzioni in modalità "try & buy". Si testa il servizio e se si è soddisfatti lo si compra: l'offerta gestionale di Sap nella Nuvola è concepita secondo questo approccio.
Da Stefano Nocentini, Responsabile Marketing della Direzione Top Clients di Telecom, sono arrivate quindi altre precisazioni che completano il carnet di esperienza del primo anno di esercizio della Nuvola. "Molti clienti stanno decidendo via via di investire meno nei propri data center – ha enfatizzato il concetto Nocentini - e conseguentemente destinano risorse ai progetti cloud.

Cosa fanno le aziende italiane nella Nuvola? A livello di applicazioni Saas (software as a service, ndr), l'email e l'unified communication sono i servizi più diffusi ma riteniamo abbiano grandi potenzialità le soluzioni machine to machine e le applicazioni di business, mentre social media e Web portal hanno già compiuto il primo passo in avanti".
Infine una conferma che non può non risollvera ancora una volta la questione delle carenze infrastrutturali del Paese (che Telecom bolla come finta verità ricordando come il 47% delle linee in banda larga disponibili in Italia non sono attivate): nelle aree urbane il problema dell'aggiornamento della rete per renderla idonea ad operare "in the cloud" non si pone (perché facilmente risolvibile) mentre nelle aree rurali e distrettuali è in atto un progetto esecutivo per rendere Nuvola Italiana una piattaforma a zero digital divide, ricorrendo là dove necessario a soluzioni di rete alternative come il wireless.

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