Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2012 alle ore 10:14.
L'ultima modifica è del 08 marzo 2012 alle ore 10:14.

My24

Nell'ecosistema digitale, la specie dei tablet evolve. L'apparizione del primo iPad nelle mani di Steve Jobs, un paio d'anni fa, aveva sconvolto gli equilibri. Il nuovo iPad li consolida, niente di più: la piattaforma alimenta un ricco mercato di 200mila applicazioni per oltre 55 milioni di utenti che d'ora in poi saranno tentati da uno schermo capace di mostrare immagini più incise, con un chip più potente e con una connessione più veloce. E pensare che all'inizio del millennio il rifondatore della Apple diceva di non vedere la ragione per un computer fatto solo dello schermo. Ma, dopo aver scoperto che l'internet mobile si lasciava rivoluzionare dall'iPhone, Jobs aveva capito che era il momento di cercare uno spazio per lo sviluppo di una nuova forma di vita digitale.

L'apparizione dell'iPad aveva fatto sognare una quantità di editori, produttori di videogiochi, designer digitali. E molti avevano scommesso sulla diffusione del nuovo tablet, investendo nella produzione di quelle apps che gli conferiscono valore. I risultati economici sono stati strabilianti. Ma la logica che si è innescata è nota: miglioreranno le capacità di elaborazione dello strumento e questo consentirà di produrre software più esigenti che a loro volta spingeranno i consumatori a comprare la nuova versione per poterne usufuire appieno. Storia già vista, anche se raramente con questa velocità e mai con questo livello di controllo da parte del produttore che governa il sistema operativo, il microprocessore, la velocità di connessione e la qualità dei programmi che si possono utilizzare, prendendosi per di più una fetta consistente del valore di ogni prodotto venduto per questa piattaforma.

Il vantaggio competitivo accumulato dalla Apple è ora gestito sagacemente dall'ultima opera di Jobs: l'iTeam, la squadra dei successori. Ma Jobs aveva dichiarato di volere un iTeam capace di mantenere la Apple sulla rotta dell'innovazione. Sarà all'altezza?
In preparazione c'è un nuovo tentativo di incidere sul mondo della televisione. Finora, anche con Jobs, la regina dei media dell'era industriale non si è lasciata scalfire dai tentativi della Apple. Per avere un impatto paragonabile a quello devastante ottenuto nell'internet mobile, occorrerà una visione inattesa e rivoluzionaria. Della quale per ora mancano i segnali.

Più sorprendenti, forse, potrebbero essere le conseguenze di un brevetto ottenuto dalla Apple proprio pochi giorni fa e segnalato da PatentlyApple. Si tratta dell'iWallet: un'invenzione destinata a essere aggiunta ai futuri iPhone e iPad per connetterli a breve distanza con un ricevitore in grado di interpretarli come strumento di pagamento, collegato a un conto raggiungibile via iTunes. Sarà possibile pagare avvicinando due iPhone? La Apple tenterà di prendersi anche una fetta delle transazioni fisiche? Di certo, l'iWallet aumenterà il valore d'uso di iPad e iPhone. E, pensando all'effetto-rete, consoliderà ulteriormente la presa della Apple sul mercato dell'internet mobile.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi