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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2012 alle ore 15:59.

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La macchina Enigma di TuringLa macchina Enigma di Turing

La macchina di Turing
Il computer, in sé, è una macchina assolutamente stupida, capace di addizionare solamente i numeri 0 e 1 utilizzando il sistema binario. Questa banalità si trasforma in potenza di calcolo grazie alla velocità di elaborazione, che consente di compiere miliardi di operazioni di questo tipo al secondo. Il passaggio dalla banalità di un'operazione binaria alla potenzialità enorme di calcolo è alla base della macchina di Turing, il modello matematico di computer elaborata dallo scienziato inglese per la prima volta nel 1936.

Una macchina di questo tipo è costituita da un nastro suddiviso in tanti quadrati all'interno dei quali compaiono dei simboli. La macchina è in grado di leggere un numero finito di simboli per volta - anche uno solo - cancellarlo o ristampane un altro, e si sposta con il suo lettore di simboli lungo il nastro in entrambe le direzioni. La caratteristica fondamentale di questo modello di macchina è che può essere completamente descritta in termini logico-matematici. In altre parole, le macchine di Turing possono essere considerate rappresentazioni astratte di calcolatori reali, capaci di simulare anche il comportamento dei moderni chip. Lo studio di queste macchine logiche permise di stabilire anche un nuovo concetto di computabilità, ossia di problemi logici che possono essere risolti con le leggi della logica. Proprio grazie a queste macchine si scoprì una classe di problemi che non sono computabili e risolubili dai calcolatori. Un risultato importante, basato su considerazioni matematiche, frutto anch'esso delle ricerche dello scienziato inglese.

Il test di Turing
Può una macchina pensare? Così inizia l'articolo, pubblicato sulla rivista "Mind" nel 1950, con il quale Turing introduce un esperimento per definire l'abilità di una macchina nel simulare il pensiero umano. Turing immaginò un semplice test costituito da una persona che dialoga attraverso un muro con una macchina o con un'altra persona. Il dialogo avviene attraverso una tastiera e lo schermo di un computer. Se la persona non è in grado di capire se chi gli risponde dall'altra parte della barriera è un altro essere umano o una macchina, allora si può dire che il calcolatore ha superato la prova e che è riuscito a simulare il pensiero umano, qualunque sia la sua definizione. Il test di Turing è usato ancora oggi, ad oltre 60 anni dalla sua ideazione, per definire il concetto di macchina pensante. Nessun software ha mai fino ad oggi superato completamente il test.

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