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Questo articolo è stato pubblicato il 06 agosto 2012 alle ore 11:42.

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La prima, brutta e in bianco e nero, immagine dell'ombra delle batterie al plutonio di Curiosity, che gli garantiscono potenza in eterno praticamente, è una foto storica e eccitante: mai 900 chili di tecnologia erano andati così avanti nello spazio, un laboratorio chimico trasportato in un pianeta diverso dalla Terra. E il consigliere Scientifico di Obama, che parla dopo Bolden, dice quattro parole, ma sono quelle risolutive: con Curiosity si dimostra ancora che investire in ricerca e tecnologia ci farà rimanere in cima al mondo come potenza. Parole che a un europeo in questo momento fanno proprio tanto male visto che qui consideriamo le poche spese che si fanno in R&D fra le prime "tagliabili", poi si vedrà.
Pacche sulle spalle alla fine e "batti cinque" fra tutte le decine di ingegneri e tecnici che hanno lavorato a Curiosity, giovani , meno giovani, con i capelli o senza o con i capelli lunghi, sia maschi che femmine, contenti anche perché questo vuol dire per loro lavoro assicurato per i prossimi 2 anni almeno.

L'avventura di Curiosity infatti non finisce qui, anzi, inizia ora con l'esame del cratere Gale, accuratamente scelto per capire se su Marte siano mai esistite o possano esistere, condizioni favorevoli alla vita anche solo di microbi. E ora , con Obama che strizza l'occhio ai suoi elettori, si va su Marte con uomini nel 2030.
Speriamo ovviamente, ma è difficile, troppi problemi da risolvere con pochi soldi. Questa infatti è anche l'ultima missione NASA da 2.5 miliardi di dollari e fino al 2015 almeno di sistema solare non se ne riparla.
Come arrivare fino a Marte con i motori di oggi ? Come riparare gli astronauti dai raggi cosmici durante i sei mesi almeno di viaggio ? Come arriveranno, con le ossa decalcificate dopo una così lunga permanenza? Come farli sopravvivere in un ambiente così ostile per lungo tempo e infine, il peggior problema fra tutti: come ripartire da Marte visto che non possiamo portarci pure un secondo razzo vettore, anche se più modesto, per il ritorno a casa.

Ma gli americani temono la concorrenza, tallonati dai cinesi che anche qui prima copiano e poi inventano e bene e per il 2030 ci vogliono andare loro su Marte, pianeta che gli USA considerano oramai una loro dependance. Tanto vogliono l'esclusiva che si sono tolti da soci , con la scusa dei pochi quattrini, della bellissima missione europea Exomars, per il 2018, che prevede l'atterraggio sul Marte di un rover ancora più sofisticato di Curiosity che sembrerà, al confronto con quello europeo, una specie di scatola del "piccolo chimico" che si regalava ai ragazzi una volta negli anni ruggenti del dopoguerra italiano, quando si prendevano premi Nobel e un sacco di quattrini facendo utensili e catini per la casa in Moplen, marchio registrato dell'Italia anni '60.

Chi vivrà vedrà, certo val la pena di seguire Curiosity, ci dirà un sacco di cose su Marte e sul suo passato, che è comunque anche il nostro, e conviene farsi amici del rover su Facebook o seguire @marscuriosity su twitter. Il pianeta rosso in diretta su smartphone, oltre ogni immaginazione solo 20 anni fa.

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