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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2012 alle ore 17:42.

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E veniamo alla sesta generazione del telefono di Apple, che prende il nome di iPhone 5. La forma generale è la stessa ma, prendendolo in mano si notano due cose. Uno è il peso e lo spessore, sensibilmente ridotti. La sensazione fisica è apprezzabile. L'altra è la facilità di impugnatura: pur avendo aumentato la lunghezza dell'apparecchio viene mantenuta la larghezza e in questa maniera si ottiene un iPhone che sta in mano come la prima generazione. Velocissima prova per vedere come "girano" le nuove applicazioni, di nuovo e in particolare le mappe 3D, che vanno veloci, e un test fallimentare con la nuova modalità panorama della fotocamera. Fallimentare perché la luce fortemente concentrata non permette di scattare immagini a 360 gradi, mentre gli esempi di foto scattate (un panorama del Grand Canyon e uno del Golden Gate Bridge di San Francisco) sono sorprendenti per ricchezza di particolari una volta zoomati.

Ma la vera sorpresa è la piacevolezza del contatto con il materiale del quale è fatto l'iPhone 5: si tratta di alluminio satinato e trattato in maniera da essere meno prono allo sporco e alle ditate. Impossibile dire come "invecchierà" un iPhone dopo averlo avuto in mano letteralmente per dieci minuti, però la sensazione tattile è ottima. Sorprende la dimensione adesso molto ridotta della porta per il collegamento dati, che passa dal vecchio cavetto con porta da 23 pin al nuovo Lightning.

A margine della presentazione di San Francisco Phil Schiller, capo del marketing di Apple, ha dichiarato che la scelta di cambiare forma allo spinotto, in dotazione da nove anni, non è stata presa a cuor leggero ma che è strumentale a dare più spazio alle componenti interne e che non verrà ricambiato tanto presto. Schiller ha anche spiegato che non crede sia una buona idea fornire sistemi di alimentazione senza fili, perché richiedono comunque una base da trasportare e collegare alla presa elettrica, mentre il cavetto Usb può essere collegato anche a un computer o a prese di vario genere per l'alimentazione e con maggiore comodità. Infine, ha aggiunto che la mancanza del chip senza fili NFC è dovuta al fatto che fino a questo momento non è chiaro se NFC nell'attuale implementazione tecnologica sia la soluzione migliore ai bisogni dei consumatori, mentre "il nostro software PassBook riteniamo che per il momento lo sia, e non richiede nessuna aggiunta hardware".

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