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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2012 alle ore 13:18.

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Acer, Asus, Dell, Fujitsu, HP, Lenovo, Lg Electronics, Samsung e Zte: in rigoroso ordine alfabetico sono questi i vendor che salteranno da subito sul carro del nuovo sistema operativo di Microsoft utilizzando, per i rispettivi pc a tavoletta e convertibili, i processori Atome Core di ultima generazione. A ufficializzare l'attesa infornata di prodotti – più o meno si tratta di una cinquantina di modelli fra - che vedranno il mercato a partire dal 26 ottobre, giorno del debutto di Windows 8, è stata proprio Intel nel corso di un evento andato in scena settimana scorsa al Museum of Modern Art di San Francisco.

Nell'avanzare la propria offensiva nei confronti delle rivali Qualcomm e Nvidia, che equipaggiano con chip a tecnologia Arm i tablet con a bordo Windows Rt, il colosso di Santa Clara ha messo sul tavolo alcune peculiarità della sua architettura System on chip "CloverTrail"dual core. Peculiarità che riguardano il form factor (spessore del device ridotto a 8,5 millimetri per un peso 700 grammi), l'autonomia delle batterie(promesse oltre 10 ore di riproduzione video Hd in locale) e la presenza di tecnologie proprietarie (quali BurstHyper-Threading) per ottimizzare verso l'alto le prestazioni. Un mix di attributi pensati per sposarsi al meglio con quelli di Windows 8e per assicurare all'utenza quella esperienza d'uso del tablet su cui Microsoft ha scommesso con decisione, nel segno di interazione touch e capacità multitasking.

In linea con le aspettative della casa di Redmond, Intel è convinta che i prodotti Windows 8 equipaggiati con i suoi processori siano assolutamente adatti per le aziende, partendo da presupposti quali caratteristiche di sicurezza (gli AtomZ2760 esibiscono in tal senso SecureBoot e la tecnologia Platform Trust basata su firmware, i Core vProtool come Anti-Theft, SecureKey, OS Guard e Identity Protection) e gestibilità avanzate, facilità di integrazione nelle infrastrutture It esistenti, possibilità di eseguire sia le nuove app scaricabili nel Windows Store che le tradizionali applicazioni professionali già disponibili per il mondo Windows.

Intel e i suoi partner si muovono quindi con molta decisione in direzione della clientela business ed è chiara l'intenzione di smarcarsi dal confronto diretto con Apple e i suoi iPad. Più difficile, invece, capire come i produttori (Samsung è l'emblema del vendor"cross platform") gestiranno un'offerta che affianca alle tavolette Windows 8 con chip Atom i modelli equipaggiati con processori Arm a piattaforma Windows Rt e Android. Senza dimenticare, infine, che a scaffale ci sarà anche Surface, il pc a tavoletta a marchio Microsoft, che parte però con l'handicap di non poter supportare i programmi desktop (e Intel ricorda come siano numericamente milioni) sviluppati per le vecchie versioni del sistema operativo di Redmond.

La differenza sostanziale che caratterizzerà i tablete i pc convertibili Windows 8 rispetto a quelli androidi e della Mela (e quelli basati su Rt) va quindi vista secondo i vertici di Santa Clara (ed anche alcuni analisti) nella flessibilità d'uso del dispositivo, buono sia in ottica consumer che in orbita aziendale. Il problema, caso mai, è di carattere economico: quanto costeranno in meno i nuovi computer touch e ibridi rispetto ai tradizionali notebook e ultrabook– diversi modelli attualmente in commercio con Windows 7 marchiati Acer, Dell, Lenovo e Hp hanno prezzi di listino inferiori ai 700 dollari - e all'iPad? Se come sembra molti tablet Windows RT debutteranno con prezzi di listino di 599 dollari e per portarsi a casa i convertibili con tastriera fisica ne serviranno 750-800 quali e quanti saranno gli utenti interessati da subito ad investire su questi prodotti?

La sensazione è che di grandi differenze di costi non ne vedremo, con tutti i possibili risvolti del caso in fatto di vendite. E c'è, infine, la ben nota questione delle apps: gli ecosistemi di Apple e Google sono al momento inarrivabili, Microsoft spera presto di colmare il gap fidelizzando a sé gli sviluppatori Windows.

Quanto ad Intel, un asso della manica del gigante californiano è da sempre quello di poter contare su fabbriche proprie, e fra le più tecnologicamente avanzate al mondo. Apple, tanto per fare un esempio, demanda a terzi (Samsung, tanto per fare un nome) la produzione dei chip A5 che equipaggiano le sue tavolette. A Santa Clara hanno già di fatto tagliato il traguardo dei chip con tecnologia di processo a 22 nanometri (con la famiglia Ivy Bridge) e stanno già lavorando per raggiungere prossimamente (nel 2014) la frontiera dei 14 nanometri. Qualcomm e Nvidia, da parte loro, hanno il non trascurabile vantaggio di essere partiti prima e di avere quasi monopolizzato il mercato del silicio per i tablet e gli smartphone di fascia alta.

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