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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2012 alle ore 12:49.

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L'ultima trimestrale come specchio di un periodo, lungo 11 anni, costellato di decisioni strategiche e operazioni rivelatesi, se non del tutto fallimentari, poco produttive sotto il profilo dei risultati. Il tonfo di Hewlett Packard ieri a Wall Street, dettato dall'iscrizione a bilancio di una perdita di 6,85 miliardi di dollari (pesano come un macigno gli 8,8 miliardi di oneri straordinari per coprire le irregolarità contabili di Autonomy), è solo l'ultima di una serie di cattive notizie per il gigante di Palo Alto. Che incassa non solo un brutto colpo alla voce ricavi e profitti (il rosso dell'intero esercizio fiscale 2012 è di 12,65 miliardi di dollari) ma anche un ennesimo schiaffo d'immagine. Il fatto che gli utili dell'ultimo trimestre, al netto degli oneri di cui sopra, sia stato superiore alle attese (1,16 dollari per azione contro gli 1,14 previsti dagli analisti) ha il sapore amaro della magra consolazione, tanto più che le stime per i prossimi mesi parlano di profitti azionari compresi fra i 68 e i 71 centesimi.

Ecco le tappe più significative, dell'ultimo decennio, di una delle grandi firme dell'industria hi-tech mondiale, azienda che nell'esercizio 2011 consolidava un fatturato di 127 miliardi di dollari (con utili di oltre sette miliardi) con un organico globale di circa 350mila dipendenti.

L'acquisizione di Compaq, l'addio di Carly Fiorina
Il 3 settembre 2001 Hp annuncia l'accordo per rilevare Compaq, al tempo marchio numero uno nei personal computer e protagonista nel 1998 della clamorosa acquisizione di Digital Equipment. Nel maggio del 2002, dopo aver incassato il voto positivo degli azionisti, il Ceo Carly Fiorina annuncia ufficialmente il merge. Il piano di consolidare prodotti, risorse e brand riesce solo parzialmente: Hp diventa il primo vendor al mondo di pc ma il marchio Compaq perde valore, la ridondanza delle linee di desktop, notebook e server è evidente.

Quando la società conia nel 2004 la compagna "The computer is personal again" lo sviluppo dei palmari iPaq (marchio di riferimento, con Palm, nel mercato del mobile computing) ha già intrapreso una curva discendente. E Hp lascia colpevolmente campo aperto all'ingresso di nuovi competitor, Apple in primis. La problematica fusione di Compaq si rivela il punto di non ritorno per l'avventura da Ceo della Fiorina, in forte contrasto (anche per altre sue decisioni) con il Cda di Palo Alto. Nel 2005 viene rimossa dall'incarico.

Le ristrutturazioni e il via vai dei Ceo
Alle tante acquisizioni, HP ha alternato anche imponenti manovre di riduzione del personale. Nel 2005 l'azienda annuncia un taglio di 15mila posti di lavoro, nel 2008 un'ulteriore forbice per 25mila addetti (di cui 9mila nella regione Emea). A giugno 2010 viene reso noto un nuovo piano per la riduzione di altri 9mila dipendenti. Nel maggio del 2012, infine, arriva conferma (dopo una trimestrale chiusa con una flessione degli utili del 31% e penalizzata dal calo di vendite dei pc) di una ristrutturazione che prevede l'esubero di 27mila addetti, poi estesa a 29mila a settembre.

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