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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2013 alle ore 12:59.

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Quando Microsoft voleva comprare Nokia: la seconda grande scalata fallita dal Ceo Steve Ballmer - Le mosse di Huawei

Discussioni in fase avanzata, che però non hanno portato all'esito più atteso. L'acquisizione di Nokia da parte di Microsoft è stato uno dei rumor più importanti degli ultimi 24 mesi per l'industria hi-tech e stando a quanto scrive il Wall Street Journal la conclusione dell'operazione è stata di recente (si parla di questo mese) molto vicina alla fumata bianca.

Un'altra grande occasione persa per il gigante di Redmond per entrare dalla porta principale in un mercato ritenuto strategico? Prima della paventata scalata al produttore finlandese, con la quale è stato comunque stretto a febbraio 2011 un importante sodalizio per la piattaforma Windows Phone, Steve Ballmer aveva provato infatti (nel 2008) a comprare Yahoo per oltre 40 miliardi di dollari. Vitale, a detta del Ceo di Microsoft, era per l'azienda il business dell'advertising online.
La strenua opposizione dell'allora numero uno dell'Internet company californiana, Jerry Yang, fece fallire il tentativo, poi sfociato in una partnership fra le due aziende sui servizi di search ancora oggi suscettibile di molte critiche in seno al top management di Yahoo, Ceo Marissa Meyer in testa, e di fatto avaro di grandi risultati per Microsoft.

Perché è fallita la scalata
Comprare Nokia - eventualità secondo il Wsj oggi più remota, tanto che per il ruolo di possibile acquirente è entrata in scena la cinese Huawei - poteva regalare a Microsoft una posizione importante nell'universo dei telefonini. Così non è stato e a Redmond si devono accontentare della promessa di totale fedeltà (per altro lautamente remunerata) di Nokia circa l'uso esclusivo del sistema operativo Windows a bordo dei suoi telefonini. Anche Symbian, la piattaforma che ha fatto la fortuna della società scandinava per 20 anni, è prossima alla pensione.
Le cause della mancata acquisizione? Il prezzo troppo alto dell'operazione e le preoccupazioni di Microsoft circa la perdita di quote di mercato di Nokia. Commenti ufficiali delle due parti? Praticamente nessuno, se non (da parte Nokia) un prevedibile "ci incontriamo spesso perché abbiamo una stretta partnership in essere".
Ma quanto avrebbe dovuto investire la compagnia americana per rilevare la divisione terminali dell'azienda finlandese? Non è chiaro. Il Journal ricorda in proposito come il valore di capitalizzazione a Wall Street di Nokia sia oggi di poco superiore ai 14 miliardi di dollari e come circa la metà dei ricavi consolidati nell'ultimo esercizio fiscale (30,2 miliardi di euro, e quindi circa 40,1 miliardi di dollari) sia stato generato dal business dei telefonini.

La strategia di Stephen Elop
Che futuro ipotizzare oggi per Nokia? Quando l'attuale Ceo Stephen Elop salì al timone dell'azienda, le sue prime dichiarazioni fecero scalpore: "siamo come un uomo che cammina su una piattaforma petrolifera in fiamme nel mezzo del Mare del Nord". La decisione di Elop, metaforicamente parlando, fu quella di buttarsi in acqua per tentare un disperato salvataggio. Il salvagente cui aggrapparsi, per Nokia, è stata Microsoft, da parte propria alla strenua ricerca di una soluzione per non affogare del
tutto al cospetto della forza d'urto di Apple con i suoi iPhone e di Google con il suo Android.
Da qui un sodalizio blindato, per cui Nokia si è impegnata a sviluppare telefoni solo in orbita Windows Phone e Microsoft è chiamata a foraggiare con qualche milione di dollari l'anno le attività congiunte di ingegnerizzazione e di marketing.
I risultati ottenuti, per il momento, non si possono certo definire entusiasmanti. La quota di mercato di Microsoft nei sistemi operativi per smartphone è del 3,3 per cento, quella di Nokia (che copre il 79 per cento delle vendite di Windows Phone) nei telefonini intelligenti è scesa a fine marzo al 2,8 per cento (dati Idc). L'unica consolazione, per il colosso di Redmond, è forse quella di aver superato alla fine del primo trimestre di quest'anno il venduto su scala mondiale dei BlackBerry.

Se Microsoft ha molto da fare per trovare la strada maestra nei telefonini (periodicamente circolano voci di un possibile smartphone a proprio marchio da affiancare al tablet Surface), Elop ha necessariamente fra le sue priorità quella di ridare fiato ai conti della compagnia. Nel 2010, quando fu nominato Ceo, la capitalizzazione di mercato di Nokia era di circa 30 miliardi di euro, nella primavera di quest'anno è scesa a circa 10 miliardi. Nel 2000, quando l'iPhone ed Android, non erano nati, il valore dell'ex numero uno dei cellulari in Borsa era superiore ai 300 miliardi.

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