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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2013 alle ore 11:09.

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C'era una volta l'Europa dell'elettronica di consumo

C'era una volta l'Europa dell'elettronica di consumo. Oramai con il passaggio in mani americane di Nokia anche il mercato della tecnologia mobile è una sfida tra Cina, Corea e Usa. Non è un dramma e neppure una novità ma l'acquisizione da parte di Microsoft del gigante finlandese che per 14 anni ha dominato il mercato della telefonia cellulare lascia un po' l'amaro in bocca.

E non per una questione di posti di lavoro o di nazionalismi. Steve Ballmer, il pensionando capo di Microsoft, ha voluto rassicurare i 4.700 dipendenti che lavorano in Nokia dichiarando alle agenzie «Non abbiamo piani significativi di delocalizzare i posti di lavoro in altre parti del mondo nel quadro della fusione». Andrà interpretato bene l'aggettivo "significativi" ma è abbastanza chiaro ai manager di Redmond che sarebbe più che un errore davvero complicato il trasloco su suolo americano di un gruppo che ha radici, competenze e centri di ricerca e sviluppo in Finalndia. Senza contare le collaborazioni con importanti università europee. Tuttavia, per Nokia finisce davvero un'era.

Le ragioni del declino

Il declino non è però iniziato nel 2011 con l'abbraccio definito da alcuni "mortale" con Microsoft. Ma ancora prima, molto prima nel 2007 quando il mondo della telefonia ha cambiato volto per sempre. In quell'anno la coppia Brin-Page Google metteva sul piatto premi per 10 milioni di dollari per attirare sviluppatori sulla propria nascente piattaforma mobile che un anno dopo avrebbe preso il nome di Android. In quei giorni Steve Jobs si stava esercitando sul palco del Moscone Center di San Franciso per presentare il suo iPhone. In quell'anno a Oulu, il più grando centro di ricerca di Nokia, tecnici e ingegneri invece di preoccuparsi su quanto stava accdendo dall'altra parte del mondo lavoravano alacremente su Symbian, il sistema operativo presente allora su tre quarti dei cellulari in circolazione. Un software che si è rivelato debole per interpretare le ambizioni dei futuri smartphone. Risultato? Sono arrivati gli smarphone e con essi è iniziato il declino del mercato dei telefonini di fascia bassa che ha affondato Nokia. Nel secondo trimestre il calo dei telefonini è proseguito sia in valore (-39%) sia per numero di telefoni venduti. Ma anche nel settore nel settore smartphone le vendite sono crollate del 24% rispetto all'anno precedente: il Lumia, la risposta di Nokia a iPhone e Samsung Galaxy, Nokia, ultima spiaggia del rilancio, basato sul sistema operativo Microsoft, ha venduto solo 7,4 milioni di apparecchi nel secondo trimestre, non convincendo né gli analisti né gli utenti.

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