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Questo articolo è stato pubblicato il 21 novembre 2013 alle ore 08:22.
L'ultima modifica è del 21 novembre 2013 alle ore 11:55.

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Probabilmente è proprio perché sa chi sei che non ti ascolta. Dopo una nottata passata a frugare tra le novità della nuova console di videogiochi Xbox One (499 euro, a partire da domani 22 novembre nei negozi) quello che resta impresso è la relazione non sempre idilliaca ma certamente affascinante con la nuovo Kinect, la periferica progettata per rilevare i movimente del corpo e riconocere i comandi vocali. Il sensore è stato potenziato e migliorato (risoluzione a 1080p, microfoni a matrice multipla e capacità di registrazione dei video a 30 fotogrammi al secondo) e rappresenta senza dubbio la vera rivelazione, nel bene e nel male. Più integrata nella interfaccia di navigazione tra i menu funziona bene anche a luce spenta.

Il suo occhio a infrarossi ci vede perfettamente in stanze poco illuminate, distingue fino a sei persone ed è addirittura in grado di rilevare il battito cardiaco e interpretare le nostre espressioni del volto. Anche l'udito funziona egregiamente. Risponde abbastanza bene ai comandi vocali - anche in presenza di difetti di pronuncia importanti come nel caso di chi scrive - ma per avere un minimo di soddisfazione occorre impare una lunga serie di istruzioni, quasi tutte che hanno "Xbox" come parola chiave.

Il che in qualche modo uccide la "magia" perché la console pur riconoscendo il tuo aspetto non interpreta, non intuisce non ci conosce così bene da capire al volo quello che vogliamo. Inoltre, ci ricorda che stiamo parlando a una macchina. Sentire urlacchiare comandi davanti al televisore per chi non è affezionanto ai videogame rappresenta comunque un segnale inquietante. Tuttavia, le applicazioni con Skype , la navigazione dell'interfaccia e l'abbinamento voce e gesti in alcuni giochi come ad esempio Ryse e Forza Motorsport promettono un futuro davvero interessante per Xbox One, peraltro su un terreno che non ha rivali (anche Ps4 ha una videocamera con analoghe funzioni ma non altrettanto potente). Inoltre, Microsoft è stata per una volta lungimirante e con la scelta di condividere il codice con tutti gli sviluppatori si è guadagnata un vantaggio non irrilevanti nei confronti dei competitor.

La macchina

Come abbiamo scritto in precedenza, le specifiche tecniche sono quelle di un pc di fascia media (processore a 8 core e 8Gb di Ram). Le riviste tecniche sembrano convinte che la macchina sia meno perfomante della rivale Ps4, il controller è finalmente leggero e più in linea con il design moderno ma il vero vantaggio di Xbox One è legato alla scalabilità del cloud di Microsoft. Fin dai primi istanti alle prese con la nuova console appare chiaro che questa macchina ha una visione chiara del futuro, è stata progettata per essere sempre online e per connettersi con tutto l'ecosistema di Microsoft. Dimostra insomma di aver compreso il concetto di piattaforma di servizi e di averla declinata con una chiara vocazione all'intrattenimento.

L'interfaccia.

L'estetica richiama molto (troppo) Windows 8, i colori sono un po' sparati e i quadratozzi per le app rimandano all'universo di Redmond. La navigazione nel menù è però agile ed essenziale . Si trova tutto rapidamente. I servizi sono integrati così per esempio il video delle sessioni di gioco registrato con Game Dvr si può memorizzare e condividere su Sky Drive. Con Upload Studio si possono modificare i video registrati con Kinect. Con SmartGlass si potrà usare il proprio smartphone e tablet come per governare l'interfaccia. Skype (di proprietà di Microsoft) con Kinect fornisce un servizio di videoconferenza che allude ai software professionali. L'ingresso al decoder per la tv satellitare o il digitale terrestre inoltre cattura la televisione all'interno della console. L'aspetto e il design di Xbox One, degno di un videogioregistratore degli anni del pentapartito in realtà suggerisce bene la compattezza di una macchina progettata per gestire tutti i contenuti digitali. Tuttavia, il confluire di video, audio e games (i giochi vengono caricati su disco fisso con tempi di attese da pc anni Ottanta) potrebbe in prospettiva rendere insufficiente l'hard disk di Xbox One di soli 500 Gb.

I giochi.

Forza Motorsport 5 (concorrente numero uno di Gran Turismo della Playstation) è il titolo più rappresentativo delle caratteristiche di questa macchina. Non spreme l'hardware fino al midollo (a dir vero, nessuno dei giochi in uscita lo fa, bisognerà attendere la secondo ondata quando i game designer avrannopreso più confidenza con la console) ma spinge l'accelerratore sul fronte del multiplayer e dell'online, da sempre un cavallo di battaglie per Xbox. Più che per la ricchezza di veicoli e piste (92 automobili, da 42 marchi e più di dieci tracciati) il gioco memorizza il nostro stile di guida e lo riproduce popolando il circuito di auto-avatar che ci imitano in tutto e per tutto. Restando nel campo delle esclusive Ryse: Son of Rome, l'adventure game di Capcom ambientato nella Roma antica per quanto cruento, sanguinario e dipendente dalle mutilazioni è soprendentemente un gioco che non annoia. Poco innovativo ma ben realizzato sopratutto sul fronte dell'integrazione con Kinect (si possono comandare con la voce le legioni). Il titolo più divertente resta Rising Dead, il survival horror con il maggior numero di zombie circolanti della storia del videogame. Questo terzo capitolo di next-gen ha poco o nulla (la grafica a volte lascia a bocca aperta), ricalca gameplay arcinoti e poco visionari. Per soprese ed effetti wow toccherà in ogni caso aspettare un po' di tempo. Ma il cloud e l'interazione con tv, musica e video già oggi rappresenta una novità per l'intrattenimento da salotto.

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