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Questo articolo è stato pubblicato il 20 gennaio 2014 alle ore 08:14.

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Jay Rosen - L'overload informativo
L'idea che sta dietro l'"information overload" non è più utile. Clay Shirky lo spiega bene: «Non c'è alcun overload informativo. C'è solo il fallimento dei filtri». Se i tuoi filtri non sono adeguati avrai troppe cose da seguire, e mai tempo sufficiente. Di filtri intelligenti – ciò di cui abbiamo bisogno – ne esistono di tre tipi: una persona che ci dice quello che dobbiamo sapere, come la prima pagina del New York Times; un algoritmo che passa al setaccio le scelte fatte da altri, le classifica e vi presenta i risultati (così funziona Google); un sistema automatico che impara da solo che nel tempo conosce interessi e priorità e filtra in maniera sempre più affinata il mondo per voi, un po' come fa Amazon. La soluzione migliore è mettere insieme i tre: persone smart che lo facciano per noi, folle smart e le loro scelte, sistemi smart che imparano interagendo con noi come persone. I filtri falliscono quando ci conoscono troppo bene e quando non ci conoscono abbastanza.

George Dyson - Scienza «e» tecnologia
Il concetto di «scienza e tecnologia» presume un'inseparabilità che potrebbe non essere così sicura come si pensa. Può esserci scienza senza tecnologia e tecnologia senza scienza. La matematica pura è un esempio di una scienza che prospera anche senza tecnologia. La Cina imperiale ha sviluppato sofisticate tecnologie anche se rinnegava la scienza, e non è difficile immaginare una società che abbraccia la tecnologia, ma reprime la scienza. Oppure il caso in cui una specifica tecnologia potrebbe raggiungere un tale livello di predominio da riuscire a bloccare il progresso della scienza in modo da preservare se stessa. Il fatto che la scienza ci abbia portato la tecnologia non comporta che sia sempre così. La scienza potrebbe anche andare in pensione in qualsiasi momento. La rinuncia al presupposto che fino a che la tecnologia prospera lo farà anche la scienza potrebbe aiutarci a evitare questo errore.

Tor Norretranders - L'idea alla base del concetto di altruismo
Il concetto di altruismo è superato. Ma non certo l'aiutare gli altri o fare del bene: al contrario la considerazione dell'importanza dei legami tra individui è in crescita nello studio delle società animali e umane. Quello che deve sparire è l'idea alla base del concetto di altruismo: l'idea che ci sia un conflitto d'interesse tra l'aiutare se stesso e l'aiutare gli altri. L'altruismo comporta il fare qualcosa per gli altri, non solo per se stesso, il contrario dell'egoismo. Ma ciò implica che gli esseri umani siano davvero guidati dall'egoismo. Ma la realtà è diversa: gli uomini sono profondamente legati tra loro, la gran parte delle loro azioni sono davvero reciproche e nell'interesse di entrambi. Il punto di partenza non è l'egoismo o l'altruismo, ma la consapevolezza di essere legati insieme. È un'illusione credere che si possa essere felici se nessun altro lo è. Le scienze comportamentali e la neurobiologia hanno dimostrato quanto siamo intimamente legati.

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